Io sono mamma di una ragazza di 23 anni che mi odia. Mi sono separata che lei aveva 9 anni da suo padre perché violento. Quando se ne è andato è stato 10 anni senza mai prenderla un giorno… telefonate o visite veloci. Lei soffriva tantissimo per le due bugie, per i suoi ricatti e dava la colpa a me. Purtroppo io le ho sempre detto la verità : lui non veniva perché non aveva voglia, era impegnativo. E poi aveva una nuova compagna. Quando lei ha avuto 19 anni, ormai autonoma le ha chiesto se voleva andare ad abitare con lui, lei ha toccato il cielo con un dito. È andata, lui ha iniziato a raccontarle frottole pur di farsi accettare, e piano piano l’ha comprata con tanti soldi ( che io non potevo) e bugie sul mio conto. Ora lei mi ignora, sta felice con la nuova famiglia, è viziata e fa quello che vuole e non mi chiama mai, anzi, appena può mi umilia e mi insulta. Soffro tantissimo…
Fonte: commento a questo blog, P, 24 febbraio 2017
Paola
Io ho una figlia ..ho lasciato suo padre quando aveva la stessa età di tua figlia…per fortuna lui è lontano per lavoro …per cui non ha la possibilità di andare a stare con lui…ma lei mi odia ferocemente. .ha lo stesso carattere aggressivo di suo padre e forse tanto altro ancora….i geni o il karma non mentono. …
Se la colpa è responsabilità fosse nostra…posso rimproverarmi solo troppa premura e amore….ma ciò soffoca e non lascia i dovuti spazi a Lei. ….e la dovuta fiducia…
Chissà che anche suo padre abbia risentito di questa mia forma di insicurezza…però si sa l amore è fatto anche di questo e chi lo nega ..mente
S
Ho una figlia di 17 anni, mi odia ferocemente, suo padre e’ un Dio in terra nonostante sia andato a vivere con la nuova moglie lontano un’ora e mezza di macchina, nonostante non passi con la figlia ne natale, ne pasqua, ne vacanze e ne la porta a casa sua dato che la moglie non la vuole tra i piedi. Mia figlia ho scoperto che ha conosciuto persone su internet con quei social tipo ask.fm e l’altra notte l’ho trascinata ubriaca e quasi incosciente a casa. Ho scoperto che in borsa aveva delle cartine per farsi le canne. Suo padre davanti a lei dice a tutto cio’; sono ragazzate, non lo fara’ piu, sei esagerata,ecc,ecc. Lui non era reperibile la notte che ho dovuto minacciare di chiamare la polizia per appunto farmi restituire mia figlia da sconosciuti da un benzinaio e riportarla a casa al sicuro. Mia figlia mi ha dato uno schiaffo e il padre davanti a lei ha detto: forse sbagli come parli, ha bisogno di dolcezza ecc quindi cosi sminuisce l’accaduto e giustifica la figlia che se io dico qualcosa che non va bene e’ giusto picchiarmi. Spero la porti a vivere con lui ma ne dubito. Sono sicura che il peggioramento dei rapporti con mia figlia sia dovuto al fatto che la moglie di lui fa pressioni perche’ questa casa sia liberata e la possano vendere quindi rovinando i rapporti e facendomi gettare la spugna loro potranno vendere. Mia figlia a fine novembre compie 18 anni, spero per a questo punto la sua tranquillita’ che il padre venda si ma che compri un appartamentino per lei vicino a casa dove vivono ma probabile che affitti e si tenga i soldi che poi la moglie rumena sara’ molto felice di spenderli. Sicuramente mia figlia si allontanera’ da me dato che mi odia ma poi spero un giorno capisca che io sono qui per lei, ho fatto sistemare la sua camera dalle umidita’ costringendo suo padre a chiamare i muratori altrimenti la figlia vivrebbe ancora in un covo di umidita’ e mobili rotti. Suo padre e sua nonna l’hanno alienata contro di me in un periodo che e’ rimasta da loro perche’ io non avevo lavoro e mi sono dovuta allontanare.
Patrizia
Padri narcisistico che affondano le mogli e fanno il vuoto intorno a loro. Ecco cosa sono….diavoli della peggiore specie. E noi mamme abbiamo le mani legate perché non siamo credibili e credute…..mai…
Magely
Ho una figlia di 11 anni che vive con il padre,per me sente un odio inesplicabile e mi manca il rispetto davanti a lui il quale non dice niente e gode tutto quanto, quando vado via ce sentono le risate, sento molto dolore perché mai ho fatto niente di male a lui,anzi lo aiuto in quanto posso
Adesso per vederla devo fare la schiava e guardare per Terra, altrimenti mi umilia e critica. Voglio mia figlia con me prima che la perda per sempre
Chicca
Leggo i Vs. commenti e innoridisco.
Perchè a noi mamme succede tutto questo.
Perchè dobbiamo subire delle violenze così atroci proprio dai nostri figli a cui abbiamo donato tutto il nostro amore.
Perchè abbiamo amato un uomo così cattivo.
E’ devastante, poveri figli nostri….
Questo dolore non ci abbandonerà mai, per tutta la nostra vita….
Morena Volpe
ho 2 gemelle di 25 anni mi sono separata quando loro avevano 3 anni il divorzio? non é stato una buona soluzione volevo far crescere le mi adorate gemelle in pace e serenità non é stato cosi il padre che va e viene le fa affezionare a lui per poi sparire una delle due gemelle ha sofferto di anoressia insomma non voglio essere una madre Modello ma amo i miei figli gli ho dedicato la mia vita vivo solo per loro ho rinunciato a posti di lavoro ho fatto su e giu dal nord italia alla sicilia per cambiando case luoghi e ancora posti di lavoro adesso siamo al limite sono arrivata in belgio per amore dei miei figli per cercar di dar loro un futuro e niente sono disperata adesso a 25 anni mi danno tutte le colpe a me di una famiglia che non hanno mai avuto i miei figli mi odiano non vogliono piu vedermi ne sentirmi io le amero x sempre
Daniela
Mia figlia ha 24 anni, non sono separata, ho esaudito ogni suo desiderio, gli ho dato tutto ciò che a me è mancato da morire e soprattutto il dialogo su tutti i fronti, eppure è sempre rabbiosa, acida, mai gentile, mai un complimento, sempre critiche, è sbagliato persino che io respiri…. A volte mi chiedo quale sia il rumore di quando dentro ti rompi in 1000 pezzi…..
Bombetta
Buondì!
Passavo di qui per fare una ricerca, e i messaggi che ho letto mi stanno facendo riflettere molto. Non ho figli ma sono figlia di una coppia separata, perciò ho pensato di lasciare un messaggio di incoraggiamento e qualche consiglio. Ora come ora, io e mia madre andiamo d’accordo e ci vogliamo bene, ma l’adolescenza è stata turbolenta. I motivi per cui le vostre figlie ce l’hanno con voi possono essere diversi, ma generalmente se sono adolescenti probabilmente è perché soffrono la mancanza dell’altro genitore, e sentono l’instabilità famigliare come una minaccia. Gli adolescenti hanno bisogno di supporto morale e di rispetto, ma sopratutto di una guida perché si stanno formando come adulti. Non forzatele ad un rapporto con voi, se cercano i loro spazi o uno spazio con l’altro genitore, lasciatele fare, si accorgeranno col tempo dei pregi e dei limiti dell’altro e di quello che potete offrire voi. Inoltre, non è una gara a chi si tiene la figlia. Se cercano il padre, significa che sentono la mancanza di una figura forte, perciò cercate di evitare di essere critiche nei confronti del loro rapporto col padre o verso di loro in generale. Non siate troppo ansiose per loro, cercate di esserci semplicemente quando vi chiedono aiuto e mostratevi propositive anche quando vi criticano. Non mostratevi sempre col muso lungo, anche se vi sentite depresse. Non dovete prendere troppo male le loro aggressioni verbali, se ve le riservano, stanno solo cercando conforto e rassicurazione, perché l’aggressione verbale è un modo per esprimere disagio, non dovete assolutamente prenderla sul personale. Gli adolescenti si sentono deboli, e se vi mostrate deboli loro reagiranno male, perché sarebbe come se il capitano di una nave mollasse il timone in mezzo ad una bufera, lasciando l’equipaggio allo sbaraglio. Mostrandovi depresse è come se diceste loro “Sto dando più peso alle offese che mi riservi (quindi sto pensando a me) piuttosto che alle cose che stai cercando di comunicarmi (non sei la mia prima preoccupazione). Se loro vi evitano, lasciateli spazio, non fategli pesare i favori che gli fate, fategli notare che ci tenete tramite i gesti, se urlano o vi dicono che qualcosa dà loro fastidio, fategli notare che ci tenete alle loro necessità tramite determinati accorgimenti. Evitate di avere discussioni davanti al padre, se la figlia esprime un disagio davanti ad entrambi e lui la supporta, voi fate lo stesso. Lei lo troverà strano, ma lo apprezzerà. Dovete mostrare che siete aperte al miglioramento del rapporto, e dovete mostrare che per voi va bene anche se loro non si comportano come vorreste. Una semplice frase come “Hai ragione, cercherò di farci caso!” può aiutare. Se vostra figlia ha più di vent’anni e non vi sopporta, o le avete fatto un torto enorme e la avete oppresse durante la crescita, oppure sono diventate delle stronze. 😂 Lo so, è brutta da dire, ma quando riservi rancore come una ragazzina dopo i venti anni di età, vuol dire che hai qualcosa che non va, e la colpa non è più da attribuire ai genitori, perché dopo i venti sei adulto e non hai più scuse. Se quindi avete una figlia adulta che vi bistrattata ma voi siete degli ANCIELI in terra, considerate l’idea di iniziare a pensare a voi stesse e rifarvi una vita per conto vostro ignorandola. Siate presenti solo se ha bisogno, quando vi cerca davvero, altrimenti lasciatela bollire nel suo brodo. Se invece vi odia perché non le avete lasciate vivere da ragazze, considerate l’idea di dovervi fare un esame di coscienza, perché aiuterà sicuramente il vostro rapporto. Se trovate vostra figlia adolescente con una canna o con sigarette in borsa, non disperatevi, sta sperimentando. Assicuratevi solo di far loro notare che ora sono adolescenti e che quindi sono responsabili della cura della loro salute, che avete fiducia in loro. Informatevi sulle loro passioni e su quello che fanno, siate partecipi di quello che piace loro, incoraggiate nei loro sogni e se sbagliano, non siate deluse o tristi, voi siete la guida, sta a voi mostrare loro che se sbagliano non è la fine del mondo e che è del tutto normale. Portate pazienza e lasciatele crescere.
Mary
Salve ho 30 anni e mia figlia 6,mi sono separata da quel orco perché incinta della mia piccola mi picchiava e voleva che abbortissi ma c’è lo fatta comunque però la cosa che non mi va giù è l’odio che tiene verso di me eppure non le faccio mancare nulla lavorando, coccolandola, trattandola sempre con amore. Lui non esiste da prima che nascesse e non capisco perché mi tratta così. 😓
Giulia
Ho una mia amica che ha due figli una ragazza 22 anni e un altra di 24 .nonostante sia il padre che dieci anni fa se n’è andato per un altra loro danno la colpa alla madre la distruggono con le parole .lei ha problemi di salute seri lavora una donna che tutto nonostante ciò è attenta alle spese per fare quadrare i conti .beh i figli la distruggono .e non sa che fare ..vi posso garantire che si è tolta le mutande per loro .il padre presente a sprazzi è l uomo ideale ma non può tenerli perché ci sono i figli di lei e non hanno spazi. E lei è il capro espiatorio. Ma può cacciarli da casa? È meglio non averli a casa che essere distrutti psicologicamente da loro
Massimiliano
Leggo tante mamme che si lamentano e se la prendono con noi papà. In realtà io sto vivendo il vostro stesso dramma e sono un papà.
Ho una figlia di 7 anni e mezzo. Fino ai 3 anni avevamo un rapporto speciale: io le davo da mangiare con il biberon (perchè la mamma non voleva rovinarsi il seno), io la mettevo a dormire tutte le sere e giocavo con lei tutte le sere (perchè la mamma diceva che con lei andava a dormire troppo tardi e lei poi non riusciva ad alzarsi la mattina).
Io la accompagnavo all’asilo la mattina. Mi amava da impazzire. Quando mi vedeva, mi correva incontro. Mi riempiva di baci e di coccole.
Poi dopo i tre anni le cose sono cambiate. La mamma ha iniziato a riempirle la testa di cose orrende su di me.
Prima ha iniziato con le cose piccole: qualunque cosa facesse con me la ridicolizzava. Diceva che era stupida. Qualunque rito (giocoso) avesse con me era una idiozia e la sostituiva con qualcosa inventato da lei.
Qualunque gioco io inventassi era una stupidaggine. Poi ne inventava lei uno quasi uguale e quello invece era bellissimo.
Poi ogni volta che c’era nostra figlia a casa ha iniziato a litigare con me per ogni stupidaggine, iniziando subito a dire che io sono un mostro e faccio sempre casino al mio primo accenno di risposta.
Adesso non serve nemmeno che risponda. Si mette a urlare contro di me e poi dice alla bambina: “Vedi? È arrivato papà. Appena c’è lui c’è casino”.
Infine ha ficcato in testa alla bambina che non deve più permettermi di metterla a letto, perchè oramai è grande e non è bene che un papà metta a dormire una bimba grande. È una femmina e quindi deve metterla a dormire la mamma.
Tutti i giochi che faceva con me ‘sono giochi da maschi’. Deve fare i giochi da femmina con la mamma.
Potrei andare avanti fino a domani, ma per riassumere: oggi mia figlia dice che mi odia. Non mi da un bacio o un abbraccio da quasi 5 anni. Se provo ad accarezzarla si allontana.
Giusto ieri volevo abbracciarla e lei si è allontanata dicendomi “Non mi toccare!”
Io le ho chiesto: “Ma perchè?”
E lei: “Perchè ti odio”
Le ho chiesto: “Ma perchè? Papà ti vuole tanto bene!”
Non mi ha risposto.
Non mi vergogno a dirlo: la sera ho pianto. E ancora adesso ho le lacrime.
Amo mia figlia più di me stesso. Ma non so più cosa fare.
Anna
A volte, non sempre ed ogni caso è un caso, sono figli molto viziato sono a diventare narcisisti ed arroganti quindi trattano male quel genitore piu “debole” di carattere. La soluzione è allontanarsi un po’ e metterli davanti alla realtà: vuoi la macchina compratela, vuoi mangiare? Cucinati qualcosa, vuoi i panni puliti? Lavateli. Vuoi i soldi? Lavora. Un bagno di realtà aiuta a svegliarsi.
D’altronde ci sono pure i genitori narcisisti e ansiosi che soffocano I figli e non va bene
Dario
Messaggio per Massimiliano
non ti abbattere e non mollare, si soffre terribilmente quando appartieni a quella (ristretta) cerchia di padri che hanno cresciuto una figlia.. se la madre ti denigra davanti alla figlia c’ è soltanto una strada, affrontarla a 4 occhi e poi…trarne le conclusioni, ogni situazione per quanto dura e difficile è solo apparentemente insormontabile, se dovesse esserci separazione a te spetterà del tempo di qualità con tua figlia. in bocca al lupo
Massimiliano
Messaggio per Dario
Forse sono io che vedo tutto nero, o forse davvero la situazione è difficile, ma per il momento una separazione è fuori discussione.
Ogni volta che provo ad accennare una cosa del genere mia moglie minaccia di prendersi la bambina e non farmela vedere più o farmela vedere solo pochi giorni al mese se obbligata.
E da quel che vedo l’Italia funziona così: puoi fare quello che vuoi, puoi essere il miglior padre del mondo, ma in caso di separazione i figli vanno sempre alla mamma.
E io non potrei sopportare di vedere mia figlia così poco.
Risultato? Abbasso la testa e subisco, ma almeno sono accanto a mia figlia.
Mary
Anche io madre di 3 figli(21,19 e 25 annii).
20 anni di matrimonio con un uomo falso e privo di empatia, un narcimostro con intelligienza cognitiva altissima ma purtroppo con una intelligienza emotiva solo recitata e simulata.
Care genitrici. cari genitori….
Mi addolora leggervi in quanto mi ritrovo….con le vostre sofferenze.
Mi sposò probabilmente solo perché io abbiente e lui operaio figlio di operai.
Mio padre lo ha arricchito dandogli un nuovo lavoro ben retribuito, lo ha accolto nelle nostre case di proprietà; gli ho intestato degli immobili perché mi fidavo e lo amavo…
Insomma…ingenua,innamorata ceca.
Ora lui ha un’altra donna buona ed ingenua quanto me da tre anni, vive in una delle case comprate con il denaro dei miei genitori, siamo separati.
Io vivo solo con il figlio minore in quanto i due maggiorenni, hanno preferito lui per via dell’
anarchia che vige a casa con lui.
Purtroppo le regole di casa mia non erano ben accette.
Mi odiano i due figli grandi e non si rendono conto di essere manipolati da lui.
Spero che almeno il piccolo continui a nutrire affetto verso di me…in futuro….
..e spero che il frequentare l’ambiente tossico di quella parte
di famiglia non lo destabilizzi.
Ho avuto troppe aspettative sui figli probabilmente , mi sono annullata per loro.
La carriera di madre mi ha portato solo a tante sofferenze e delusioni profonde.
Non fatelo, madri e padri.
È una relazione insana.
Prima amiamo noi stessi e poi i figli .
Purtroppo la mia responsabilita’ è quella di aver messo al mondo tre creature con il padre sbagliato.
Ero giovane. inesperta, avevo solo 17 anni e non mi resi conto dei disturbi di personalità gravi dell’uomo che amavo…aveva dei problemi…certo…ed io da brava crocerossina…..cercai di aiutarlo(ma non ne fui mai capace…).
Probabilmente i miei figli più grandi saranno in futuro adulti sofferenti ed instabili….
Il primogenito ha pure subito un danno da vaccino per via dell’esavalente exavax che gli abbiamo somministrato all’età di 3 mesi..nel 2002.(poi quella partita di vaccini è stata ritirata dal mercato).
Crescere in una famiglia tossica e disfunzionale non è per nulla facile….soffro al solo pensiero .
Non ho saputo separarmi subito ….ho procrastinato il divorzio e così non ho protetto adeguatamente i figli dalla tossicità familiare derivata dal padre:
bugie, sotterfugi ,denigrazioni continue nei miei confronti , opportunismo, assenza di empatia, manipolazioni sottili….
Non avrei mai pensato di trovarmi con i figli che non mi amano ,che mi evitano , che mi denigrano e che sono assolutamente convinti sia io l’unica causa dei loro problemi……
Mi hanno chiaramente detto che mi considerano una psicopatica..!!.
Spero e prego che il futuro faccia loro aprire gli occhi….
Mary
15 anni il terzo figlio…scusate l’errore
Massimiliano
Mary ti capisco benissimo.
Pensa che adesso io sto pure per mettermi sulle spalle un mutuo e l’acquisto di una casa.
Mi sento un cretino, perchè so che è un errore, ma allo stesso tempo, in questo momento, mi sento come un treno che non riesce a fermarsi e deve oramai seguire i binari, ovunque essi portino.
Ci sono stati alcuni giorni in cui le cose sono andate meglio, e come sempre mi sono detto: “dai forse possiamo davvero essere felici insieme”.
Fino a due giorni fa ero felice di questo passo, perchè ero felice di comprare una casa e lasciarla a mia figlia, cosa che io non ho avuto e che mi avrebbe reso tutto più facile nella vita.
Ma la felicità, come sempre, è durata poco e adesso sono qui che mi domando: “Ma cosa sto facendo??”.
Ed è sempre cosí. Ogni volta che c’è un momento di pace, di tranquillità, di ‘felicità’ io dimentico immediatamente tutto e ricomincio a sperare.
E ogni volta la speranza è vana e ripiombo nello sconforto più nero.
Perchè sono così stupido? Non ne ho idea. Non lo capisco nemmeno io.
Ho solo due certezze: amo mia figlia e sto cercando di fare il meglio per lei. Lei che non mi da una carezza. Lei che non mi da un bacio. Lei che mi dice che vorrebbe che io morissi.
Tutto questo fa cosí male…
Michela
Ciao no una figlia di 20 anni… Noi non siamo ricchi ma io e suo padre le abbiamo dato il giusto.. Nelle nostre possibilità… Suo padre è stato ed è un padre buono permissivo, fiducia e libertà illimitata… Un padre fantastico io invece la cattiva quella dei no quella delle regole quella da odiare ed è così…. Lei mi odia viene a casa x dormire e mangiare e basta.. Non un ciao non un saluto di lei non so niente… Quando cerco di parlargli trovo un muro… Posso dire di non avere più una figlia ma diciamolo non l ho mai avuta… E tutto questo fa male. Male da morire……non sono una mamma perfetta ma ho sempre fatto tutto per il suo bene……fa male…
Antonella
Sono capitata in queste storie così uguali … anche io mi scervello x capire xche mi odia così tanto… e brutto se dico che sono stanca ..di due figli il nulla dopo la separazione … se volessi mollare tutti e tutto e ricominciare da un’altra parte…è brutto ..sono una cattiva madre?
Massimiliano
Non c’è mai stata pace o tranquillità, ma adesso siamo di nuovo nell’abisso.
Con mia moglie è cosí: pochi giorni tranquilli, tanti giorni terribili a poi l’abisso.
Quando si sarà calmata, tra qualche giorno, si ritornerà ai giorni terribili, per poi ripetere il ciclo all’infinito.
Pochi giorni fa, sono andato con mia moglie a prendere a scuola nostra figlia di otto anni (che, per inciso, non mi vuole. Ogni volta che vado si arrabbia) e un suo amico è uscito da scuola e ha chiesto a mia moglie: “È vero che suo padre è un diavolo cattivo?” (riferendosi a nostra figlia).
Ovviamente mia moglie non ha detto nulla a mia figlia e quando ho provato a parlarci io me lo ha impedito, dicendomi che se a lei non piaccio non devo obbligarla nè farle il lavaggio del cervello.
Come sempre: mi impedisce di parlare con lei per cercare di risolvere, mentre allo stesso tempo lei le dice ogni male su di me.
Oggi abbiamo di nuovo toccato il fondo. Mentre la bimba è di la, lei viene da me a urlare dicendo che sono un diavolo, un demone, un bastardo, un maledetto.
Questo per circa un’ora. Poi mi sputa addosso.
E io zitto, in silenzio perchè cosa posso fare? Urlare anche io e far passare l’inferno a mia figlia? Andare via? Ci ho provato. A volte mi rincorre continuando ad urlare e insultarmi anche per strada e lasciando la bimba da sola a casa e quindi sono costretto a tornare perchè di certo non lascio una bimba da sola in casa.
Altre volte mi chiude fuori e mi fa entrare dopo ore.
Altre ancora semplicemente appena torno a casa riprende da dove si era fermata come se niente fosse.
Volete sapere cosa ha scatenato tutto oggi? Eravamo al ristorante e mia figlia si è messa ad urlare dicendo che me ne dovevo andare e dovevo sedermi ad un altro tavolo e io le ho detto che non si fa, non si dice e comunque lei non ha alcun diritto di mandare via la gente, men che meno suo papà.
Per mia moglie è stato terribile: secondo lei io devo subire e basta senza dire niente e mi ha aggredito già al ristorante (smetti di fare del male alla bimba, etc etc. Ogni occasione è buona per dire che faccio del male alla bimba, sia per farlo sentire a chi ci sta intorno, sia per ficcare intesta alla bambina che io sono cattivo e faccio del male). Poi non ha più smesso.
Io continuo a subire solo per stare accanto a mia figlia, perchè so che nessuno mi aiuterà.
Sono solo. E se provassi a combattere, nemmeno lo stato mi aiuterebbe. Lascerebbe mia figlia a lei.
Però a volte credo di non farcela più. Mi sento vuoto. Esaurito.
E la mia vita mi fa schifo.
batman
Anche se non siete separati, sua figlia è manipolata contro di lei.
Ne parlava Amy Baker in questo libro uscito in Italia nel 2010
http://www.alienazione.genitoriale.com/figli-divisi-storie-di-manipolazione-emotiva-amy-j-l-baker/
batman
Dal libro di Amy Baker:
Larissa’s Story
Larissa experienced parental alienation from her father despite the fact that her parents remained married and lived together for her entire childhood. The alienation began when Larissa was about 12 years old. “My mother always made both my brother and me feel that our father was somehow to blame for everything.” Larissa recalled that her mother created negative feelings and distance in Larissa toward her father by telling outright lies or grossly exaggerating the negative aspects of his character. “Every day there’d be some attempt by her, some tale she’d tell me to turn me against my father.” Larissa felt that her mother resented Larissa’s ability to relate positively with her father and would convey disapproval at any sign of camaraderie between them. “If I so much as spoke to him in a civilized way…. This disapproval was in the form of throwing sour looks my way, and then turning her back and ignoring me.” In addition, Larissa’s mother repeatedly told her things that, if true—some were and some were not—were guaranteed to make her dislike her father. For example, Larissa was told that her father could not stand her; that he told her mother that he did not find the mother attractive, which made Larissa feel furious at her father and sorry for her mother; that he was a homosexual; and that he was having an affair.
As a result of this ongoing denigration Larissa began to hate her father. “Eventually, I grew to detest him with a truly visceral hate. I couldn’t stand to be in the same room with him, or even talk to him or have him talk to me. I became my mother’s puppet, her ally against my father.” Larissa did not reevaluate her relationship with either of her parents until she was an adult, after going through a very difficult adolescence filled with low achievement, self-loathing, and depression.
From being alienated from my father and hating him while being in thrall to my mother, I went to wondering about my father, not trusting my mother, and hating myself. I began to think I was capable only of hating people. It seemed as if perhaps I always needed someone to dislike, and I felt a very hateful person for this.
As an adult Larissa had tried to maintain some connection with her father until his death, but had not spoken to her mother for several years. Although she was happily married, she chose not to have children, which she attributed to a fear of them hating her as she had hated her father.
Massimiliano
Batman: il testo che hai mandato è spaventoso. Mi sembra di leggere quello che accade a me ogni singolo giorno.
“our father was somehow to blame for everything”
Tutto quello che faccio è sbagliato o ha importanza minima. Tutto quello che sbaglio diventa “fai sempre casini, non sai fare niente”.
Sempre davanti a nostra figlia ovviamente.
Io lavoro tutto il giorno e, se non ho fatto in tempo qualcosa, appena arriva nostra figlia: “Io sono stanca, devo fare tutto io in questa casa, tu non fai niente tutto il giorno, tu non hai voglia di fare mai niente”, eccetera.
“If I so much as spoke to him in a civilized way…. This disapproval was in the form of throwing sour looks my way”
Mi impedisce di parlare con lei, ma le poche volte che mia figlia è rimasta sola con me quando poi è andata da lei l’ha fatta piangere “adesso te ne stai con tuo papà. Sei voluta stare con lui? Ora non cercare me”.
Anche quando gioca con me (raramente), poi magari devo andare a lavorare, allora nostra figlia va da lei e dopo 5 secondi piange e sento lei urlarle contro: “Io non sono la tua seconda scelta. Va da tua padre adesso!” (ovviamente la bambina piange, e, comunque, da me non può venire perchè devo lavorare).
“Larissa’s mother repeatedly told her things that, if true—some were and some were not—were guaranteed to make her dislike her father.”
Le dice che sono cattivo. Ogni volta che dico qualcosa diche che dico solo bugie. Le dice che quando ci siamo conosciuti io ho fatto finta di essere un’altra persona e ho approfittato del fatto che fosse giovane e ingenua (come se io invece non lo fossi stato…)
“For example, Larissa was told that her father could not stand her; that he told her mother that he did not find the mother attractive”
Lo dice sempre!!! Dice che io dicevo che lei era brutta!!!
“Eventually, I grew to detest him with a truly visceral hate. I couldn’t stand to be in the same room with him”
Dio mio. Questa cosa mi terrorizza. Lei mi dice sempre che mi odia e che non mi vuole bene e non me ne vorrà mai. Ma io ho sempre la speranza che in realtà mi voglia bene. Quando giochiamo ride felice. Pochi giorni fa abbiamo giocato per quasi 3 ore di seguito e io pensavo “si che mi vuole bene, altrimenti non sarebbe cosí felice”.
“I became my mother’s puppet, her ally against my father.”
Questo sta succedendo. Sta sempre attaccata alla mamma. La ha ridotta al punto che quando vuole fare qualcosa per me, cerca di capire se la mamma può offendersi (cosa che succede sempre) o no. “Mamma, faccio questa cosa con papà solo per lasciarti tranquilla, non perchè voglio farla con lui”. Glielo dice sempre, terrorizzata dal fatto che lei possa offendersi.
batman
Queste storie sono sempre molto tipiche. Non a caso sono da vari decenni su questo fenomeno. Mancano rimedi efficaci, e in più ci sono quelli che lo negano.
Pia
Scusa Massimiliano, sono basita da quanto scrivi.. Sono stata per anni un’istruttrice di autodifesa femminile e maschile, non solo a livello fisico ma anche psicologico.
Dimostri tanta sensibilità nell’analizzare e mettere a fuoco la situazione e poi decidi di accettare tutto questo? Ma hai mai sentito parlare di rispetto verso se stessi? Non pensi di dover fare qualcosa per te come uomo, prima che come padre e marito? Siamo esseri umani in continuo cambiamento e, per quanto motivati dalle migliori intenzioni, a volte le cose non vanno come vorremmo, incluso il matrimonio. Non posso però credere che tu per amore della bambina permetta che questa situazione devastante continui a corroderti l’anima e la vita. La legge esiste e dobbiamo usarla laddove si creano proprio delle situazioni che non riuscismo più a gestire e che alla fine rischiano di precipitare in eccessi di cui pentirsi per sempre. Tutti abbiamo un punto di non ritorno, soprattutto quando ci troviamo alle corde. Il segreto è non arrivare al bordo del ring, ma usare la guardia e la dovuta distanza per non finirci.
Esistono dei giudici non scelti a caso che vengono designati a queste problematiche proprio per le loro capacità ed empatia per aiutare le situazioni familiari come questa. Se quanto dici è vero non basta la minaccia di tua moglie di tenersi la bambina. Ci sono i periti, gli psichiatri infantili che analizzano la personalità di tua figlia ed già alla prima seduta si accorgono di ciò che non va perchè i bambini sono lo specchio di cio che vivono… Non fare nulla non risolverà certo le cose, e non potrà che esacerbare il conflitto e le conseguenze le pagherà psicologicamente da grande tua figlia. E’ così che poi si arriva agli eccessi, si fan cose assurde e si giunge a violenze che sfuggono di mano. Bisogna invece farci aiutare e tutelare dalla legge, rimarresti stupito da quante brave persone potresti incontrare in questo percorso per aiutarvi tutti e tre! Sai che a volte i figli “odiano” un genitore perchè lo vedono debole, inerme e sottomesso all’altro ? Sai che rischia di crescere con la convinzione inconscia che “subire” passivamente sia giusto? Sai quanta violenza femminile non viene denunciata perchè la vittima pensa che sia normale viverci dentro?
A meno che tu abbia fatto qualcosa di così grave, che non ci hai raccontato, tale da mandare in frantumi il mondo di questa donna da farla diventare così per difesa sua e della sua bambina, un comportamento manipolatorio simile non è giustificabile, tantomeno dalla legge! E comunque, avete mai provato a farvi aiutare? Anche gli psicoterapeuti esistono, e se bravi, salvano tanti matrimoni! Fatti un esame di coscienza, non fare il tappettino di fronte a qs situazione, decidi se vuoi salvare qs rapporto anzitutto o meno, e semmai lavora su qs facendoti aiutare. Tua figlia è piccolina, hai tanto trmpo ancora per costruire o riparare un rapporto cge semvra rotto. Ripara o risolvi invece in modo legale, con le dovute tutele, il rapporto con tua moglie. Comincia con una buona terapia di coppia. Potresti rimanerne stupito dai risultati, senza bisogno di separarvi. Se poi non funziona, dopo sarete entrambi più consapevoli e forti per sapere cosa sia meglio fare. In bocca al lupo.
Massimiliano
Ciao Pia.
Non hai idea di quanto, ogni giorno, io mi dica le stesse cose che mi hai detto tu.
Ci ho anche provato. Ho tentato anche la terapia di coppia (anche se mia moglie si è opposta per anni, sono riuscito a convincerla una volta).
Vuoi sapere cosa è successo?
Prima ti racconto un episodio. Eravamo in pizzeria e nostra figlia era ancora nel passeggino.
Avevo cambiato il codice di blocco perchè mia moglie aveva cancellato il numero di telefono di suo fratello dal mio cellulare di nascosto (suo fratello la conosce e ha cercato di avvertirmi dei suoi ‘problemi’).
Ad un certo punto mi dice che devo togliere quel codice. Io le rispondo: “Va bene, ma a patto che tu mi prometta di non cancellare mai più niente dal mio cellulare senza il mio permesso”.
Ha rifiutato e si è messa ad urlare in mezzo al ristorante, poi ha preso la bambina e con il passeggino ha iniziato ad andarsene per strada dicendo che io non dovevo più vedere nostra figlia.
Faceva freddo e pioveva. Non volevo che mia figlia stesse per strada al freddo e sotto la pioggia. Ho cercato di farla ragionare. Ho cercato di parlarci, ma lei appena cercavo di avvicinarmi, si metteva a correre con il passeggino.
Alla fine ho chiamato i carabinieri. Ci hanno messo circa un’ora ad arrivare. Durante tutto il tempo dell’attesa, mia moglie ha continuato a scappare su e giù per un marciapiede urlando contro di me e insultandomi continuamente.
Appena ha visto la macchina dei carabinieri si è fermata e ha iniziato a piangere a dirotto. Quando i carabinieri sono arrivati, sono andati da lei a chiederle se fosse tutto a posto ignorando me e lei ha iniziato la scena della vittima.
Io ero un mostro, io ero sempre cattivo, io sono violento, eccetera eccetera.
Alla fine, i carabinieri ce l’avevano con me (che li avevo chiamati) e dicevano che dovevo lasciarla andare (anche se mia moglie non aveva alcun posto in cui andare visto che eravamo in una città diversa da quella in cui vivevamo!).
Ho fatto notare loro che mia figlia allungava le mani chiedendo di venire in braccio al suo papà (come ho già detto, avevamo un rapporto meraviglioso io e mia figlia) e loro mi hanno detto: “Non vuol dire niente. A quell’età lo farebbe anche se tu la prendessi a bastonate”.
Questo per farti capire com’è mia moglie e come sono stato trattato quando ho cercato di fare qualcosa la prima volta.
Ora veniamo alla terapia di coppia: anche lì, io ero un mostro, un violento, un essere abietto e terribile.
Ho fatto vedere alla psicologa un video che avevo ripreso di nascosto in cui si vedeva la violenza di mia moglie nei miei confronti (schiaffi, pizzichi, eccetera) e un’altro in cui si vede mia moglie che all’improvviso in mezzo agli insulti dice “Ahia! Mi hai rotto il braccio!” (mentre io sono lontano da lei e sto cambiando il pannolino alla bambina) solo per farsi sentire dai vicini e sapete come ha reagito la psicologa?
Pensate che abbia capito? Pensate che mi abbia minimamente supportato?
No! Ha detto: “Ma tutto questo davanti alla bambina? Sapete che trattandosi di minore io ho il dovere di fare delle segnalazioni?”
Quindi, cosa pensate che possa fare? Se mi rivolgo a qualcuno, mia moglie mi dipinge come un mostro. Quando ci ho provato NESSUNO mi ha aiutato. Anzi. Mi hanno fatto capire che potrei perdere mia figlia.
Anche tu hai dubitato di me. Anche tu mi ha appena scritto: “A meno che tu abbia fatto qualcosa di così grave, che non ci hai raccontato, tale da mandare in frantumi il mondo di questa donna da farla diventare così per difesa sua e della sua bambina”.
Vedi? In realtà anche tu pensi che io sia il colpevole e mia moglie sia la vittima.
Nessuno crede ad un uomo che sia vittima di una donna.
Ho solo tre scelte possibili:
1. Sto con mia moglie e subisco
2. Divorzio da mia moglie senza cercare di lottare per nostra figlia, e mia figlia starà con mia moglie e io la vedrò solo pochi giorni al mese
3. Divorzio da mia moglie, lottando per dimostrare quello che succede. La causa dura mesi (probabilmente anni). Mia moglie mi dipinge come un mostro e un violento. Nessuno mi crede. E mia figlia o viene lasciata lo stesso a mia moglie o viene tolta ad entrambi.
In ogni caso, qualunque sia la scelta, io perdo. E nei casi 2 e 3 perde anche mia figlia, quindi l’unica scelta possibile è la prima.
Sono un tappetino? Forse si. Sicuramente si. Ma non per mia volontà.
Lu
Ciao Massimiliano
Vorrei abbracciarti forte ora… non ti conosco, non so chi sei, ma il dolore che provi fa tanto male anche a me… le stesse cose che dici, che pensi e che scrivi sono le stesse che girano nella mia testa da ormai troppo tempo
E si crede di non essere abbastanza forti, continuando a pensare forse domani andrà meglio… quando sai che invece non sarà così lo stesso… quando ti trovi a pregare sperando che qualcosa si possa risolvere… ma sai che in realtà non vanno così le cose… e ti chiedi se vale la pena… l’unica cosa che ci tiene qui è l’unica cosa per cui lottiamo ogni giorno, per cui versiamo le lacrime ogni giorno…
Vorrei davvero abbracciarti forte ora, perché capisco il tuo dolore
Massimiliano
Ciao Lu,
ti ringrazio per le belle parole e non hai idea di quanto mi abbiano toccato.
Sono anni che mi sento solo senza una via di uscita e, forse, ho finalmente trovato qualcuno che capisca la mia situazione.
Purtroppo siamo soli. Mentre per le donne esistono in tutta Italia (giustamente) decine di associazioni per la difesa dei loro diritti, per la difesa degli uomini ne ho trovata solo una vicino a Milano (hanno confermato di essere l’unica in tutta Italia). Sono fantastici e mi hanno supportato, ma quando sono riusciti a convincermi a fare qualcosa, è venuto fuori che coprono solo la zona di Milano e qualche altro comune, ma non arrivano fin da me. Ti lascio immaginare come mi sia sentito.
Il tuo abbraccio è arrivato. E per un momento mi sono sentito meno solo.
Pierluigi
Caro Massimiliano, cio che abbiamo dato alle nostre figlie nel bene e nel male resterà inciso profondamente nella loro anima per sempre. L’amore che abbiamo riversato loro, nulla e nessuno, potrà mai cancellarlo. Se ci disprezzano è perché qualcuno che ci vuole male, ha suggerito loro di disprezzarci ed è solo per salvarsi dal naufragio dell’unione di mamma e papà non perché nel profondo lo sentano veramente.
I figli stanno dalla parte del genitore più “forte” ma sanno bene nell’intimo chi dei due è capace di amore sincero e chi di loro ha più bisogno del loro affetto anche se hanno paura di darlo.
Marco
per Massimiliano
Ho vissuto una situazione molto simile alla tua, di totale alienazione parentale. Passato da una figlia che mi adorava a una che quando il matrimonio è andati in pezzi mi diceva ti odio e non ti voglio vedere. Ho sempre cercato di mettere le cose in prospettiva, per quanto tutto questo fosse e sia ancora in parte oggi doloroso, pensando che mia figlia era la prima vittima perché una madre che usa una figlia come strumento per colpire il marito sta danneggiando in primis la figlia (e lo stesso vale ovviamente nel caso sia un padre a fare lo stesso). Per un po’ di tempo, per la famosa paura di perdere la figlia, subivo le parole di mia figlia con dolore e quasi in silenzio ma un giorno ho capito che dovevo farle vedere che non aveva di fronte un genitore debole: di fronte all’ennesima minaccia di uscire di casa e andarsene dalla madre, le ho detto “ok prepara le tue cose e ti porto io, qui non ti voglio finché ti comporti in questa maniera”. Lei ha risposto che no, voleva rimanere perché voleva stare in compagnia del nostro gatto…. e non ha più ripetuto questa minaccia. Riguardo alla separazione voglio rassicurarti che non è vero che vince sempre la madre. Nel mio caso, dopo una sola udienza, il giudice ha deciso di affidare a me la bambina in esclusiva avendo visto che tipo di demonio è la madre. Non era quello che volevo, volevo che avesse comunque due genitori presenti nella sua vita. In appello il giudice ha deciso affido congiunto con collocazione presso di lei, cosa che ho accettato perché era quello che avevo sempre voluto per il bene della bambina. Ora sono passati anni, ci sono momenti in cui mia figlia è molto affettuosa e altri in cui non si fa sentire o esplode in offese perché comunque la madre continua nei suoi comportamenti, secondo la sua natura. Ma confido che prima o poi capirà di essere stata manipolata dalla madre. Ora ha 17 anni, quindi spero prima dei 20 abbia raggiunto la maturità e una maggiore comprensione della vita. In ogni caso Massimiliano tu devi essere roccia, per te e soprattutto per lei, ha bisogno che tu lo sia anche perché altrimenti non sarà mai nemmeno in grado lei un giorno di staccarsi da sua madre avendo visto che nemmeno tu hai avuto la forza di farlo
Elisa
X Massimiliano
La tua storia mi rattrista molto.
Forse potresti fare un percorso psicoterapico per ritrovare te stesso e mettere bene a fuoco i tuoi obiettivi familiari e genitoriali. La madre di tua figlia potrà dire quello che vuole, ma se tu le dimostri che tipo di padre sei lei saprà che sei presente e vorrà ancora passare del tempo con te. Però ora mi sa che sei fuori di te (del tuo ruolo di papà e di marito) quindi ti farebbe bene ritrovare te stesso.
Io non potrei mai separare mia figlia da suo padre perché si amano molto e se lui me la portasse via io ne morirei.
Per quanto riguarda l’affido non è proprio vero che i bambini vanno sempre alle mamme, anzi, se non ci sono motivi particolari adesso i giudici tendono a tenere in considerazione entrambe le figure abbastanza in egual maniera, a prescindere da cosa vogliono le parti.
Purtroppo è passato un po di tempo e 5 anni di rapporto con la tua bambina sono ormai passati, non perderne altri perché non tornano più indietro. Puoi anche provare a parlare con lei, ormai è grande e ti capisce bene, prova a confidarti e a capire cosa la spinge ad allontanarsi da te.
Qualunque sia la tua scelta ti auguro con tutto il cuore di trovare presto la serenità e ritrovare il bel rapporto che avevi con tua figlia.
Un sincero in bocca al lupo!
Massimiliano
Elisa, Marco, Pierluigi.
Grazie a tutti voi per il vostro supporto.
Purtroppo non vedo nessuna via d’uscita. Avete ragione quando dite che mia figlia oramai è grande e mi capisce benissimo.
È una bambina intelligentissima.
Ma è impossibile per me parlarle. Non sono mai solo con lei. Quando mia moglie ci lascia soli a giocare, lei sta nell’altra stanza con la porta aperta.
Se solo provo a parlare di questi problemi con mia figlia lei arriva immediatamente come una furia.
Gli unici momenti in cui sono riuscito a restare solo con lei, sono pochi attimi per far scegliere a mia figlia il regalo di compleanno per mia moglie. Ma anche li si tratta di pochi minuti.
Anche in quel caso lei vuole venire con noi per forza e poi ci aspetta in auto mentre compriamo il regalo.
In quegli attimi ho provato a parlare con mia figlia, ma appena ci provo si mette ad urlare: “Papà lasciami in pace!”.
Non vuole sentire.
Giusto ieri sera abbiamo portato nostra figlia a lezione di danza. Mentre lei era a scuola mia moglie ha iniziato a litigare con me (motivo banale: siamo andati in un ristorante qualche giorno fa e avevamo preventivato di pagare con ticket restaurants. Al momento del pagamento il ristoratore ci ha detto che il POS per i ticket non era funzionante, quindi ho pagato con bancomat. Ieri ho detto a mia moglie che quindi avremmo utilizzato per fare la spesa i ticket che non abbiamo potuto usare al ristorante. Risultato: io volevo rubare soldi per darli ai miei genitori, alla mia amante, a mia sorella, a tizio, a caio, eccetera).
Torniamo alla scuola di danza a prendere nostra figlia a fine lezione. Per tutti i 25 minuti di tragitto dalla scuola alla casa mia moglie ha continuato ad urlare ed inveire contro di me:
– “Sei un mostro! Fai schifo! Capisci adesso perchè non vogliamo mai stare con te? Capisci adesso perchè siamo felici se muori?”
– “Poi ha pure il coraggio di dire ‘ma odi papà così tanto da essere felice se muore?’ Vergognati, fai schifo! Sei un demone!”
Vi prego di credermi. Ve lo giuro: ho solo detto quella cosa dei ticket. Non ho fatto altro.
Dopo svariati minuti di questi insulti ho provato a parlare con la bambina:
– “Amore senti tutte le cose che dice la mamma? Le sta dicendo per farle sentire a te, per mettertele in testa e convincerti che papà è cattivo, ma papà non è cattivo. Ti sta dicendo quello che devi pensare e quello che devi fare”
Per tutta risposta, mia figlia mi ha urlato contro: “Si si, va bene, ma LASCIAMI IN PACE!”
Io vorrei lasciarla in pace. Io evito di rispondere a mia moglie per cercare di limitare il più possibile il litigio e la discussione davanti a nostra figlia.
Evito di rispondere nella speranza che così lei smetta di urlare davanti a lei.
Ma quando posso parlare con mia figlia? Cosa posso fare? Niente.
Qualunque cosa faccia, sbaglio.
Qualunque cosa non faccia, sbaglio.
Qualunque cosa faccia, mia figlia soffre.
Qualunque cosa non faccia, mia figlia soffre.
Non c’è uscita. Posso solo continuare ad affogare nella melma di questo rapporto tossico sperando che un giorno mia figlia capisca quel che sto facendo per lei.
Posso solo sperare che capisca quanto la amo.
Posso solo sperare che un giorno torni ad abbracciarmi.
Lucia
Per Massimiliano.
Caro Massimiliano, il tuo racconto é straziante,dove sei finito………. l’immagine che vede tua figlia di te, é diversa da quella che tu sei, non capirà quanto amore hai per lei,capirà solo ciò che vede, un uomo inerme,spiazzato, dal grande amore che ha per sua figlia.Ho sentito un infinita disperazione in tutti i tuoi racconti, e sinceramente, sarebbe ora di affrontare tutta questa situazione,e te lo dico perché in parte sto passando l ‘inferno come te, mia figlia mi odia,senza dirmelo,ma i gesti valgono più delle parole,per cui, comincia a farti aiutare,a prendere consapevolezza di chi é Massimiliano,di che persona sei,salvati da questa situazione insegnando a tua figlia che l’amore ha un limite,se anche lei ti vuole morto,ma non ci credo minimamente,prendi le distanze,AMATI E STIMATI da adesso,le insegnerai che le sue parole inutili e bugiarde non ti toccano, amala e dalle tempo,ma tira fuori te stesso, trova il modo, TROVALO,SE NO LA PERDI INESORABILMENTE, ti abbraccio
Massimiliano
Che fine hanno fatto i commenti? Vedo ’33 comments for…’, ma non riesco a vederne nessuno.
amministratore
I commenti erano scomparsi per un problema tecnico, ora sono di nuovo visibili.
Massimiliano
Penso di aver raggiunto il limite.
Non so se lo avevo detto in qualcuno dei messaggi passati, ma l’odio che mia figlia diceva di provare verso di me si rifletteva anche verso qualunque cosa mi riguardasse.
Persino verso i miei genitori, gli unici nonni che l’abbiano mai amata e mai cercata.
I genitori di mia moglie non hanno mai cercato di conoscerla (mia moglie ha litigato con tutta la sua famiglia anni fa), mentre i miei genitori chiamavano continuamente cercando di parlare con lei ed essere per lei dei nonni amorevoli.
Mia figlia, però, non ha mai voluto alcun rapporto con loro. Diceva che voleva solo i “nonni dalla parte di mamma”, anche se non li aveva mai conosciuti.
Oggi, però, credo sia stato raggiunto un punto di rottura.
Qualche giorno fa abbiamo scoperto che mio padre ha un tumore. Ora è in ospedale e potrebbe morire da un giorno all’altro.
Dieci giorni fa ho fatto un viaggio di 5 ore per stargli vicino e sono rimasto da lui per circa 10 giorni. Solo. Mia moglie e mia figlia sono rimaste a casa.
Per tutti i 10 giorni ho sentito la mancanza della mia bambina. Quando dopo 10 giorni sono tornato sono corso da lei. Volevo un abbraccio. Ne avevo bisogno.
Rischio di perdere mio padre, mia madre piange ogni giorno e avevo bisogno del supporto della mia famiglia.
Quando ha visto che cercavo di abbracciarla, ha fatto una faccia disgustata e si è ritratta.
Ho sopportato. L’ho salutata da lontano.
Oggi ho provato a parlarle. Le ho chiesto se sapeva che nonno stava male. Mi ha detto di sì. Le ho chiesto se sapeva che stava molto molto male. Mi ha detto di sì.
Le ho spiegato che potrebbe andare in cielo presto. Mi ha detto che lo sapeva già.
Allora le ho detto: “Ti rendi conto che nonno sta ancora chiedendo di parlare con te perchè ti vuole bene e tu ancora gli neghi la possibilità di darti il suo amore, anche sapendo che potrebbe andare via per sempre?”
Mentre lo dicevo ho ceduto. Mi sono venute le lacrime.
Lacrime che sono diventate un fiume quando ho visto che mia figlia si è messa a ridere.
Il nonno sta morendo. Il padre piange. E lei ride.
LEI RIDE! La persona che amo di più al mondo, per cui sarei pronto a morire in qualunque momento, ride quando mi vede soffrire. Ride quando sente che il nonno che la ama tanto sta lottando con la morte.
Vorrei poter trovare le parole per descrivere il dolore che ho provato.
Se mi avessero pugnalato avrei sofferto di meno.
E mia moglie? Se l’è presa con me, negando davanti a me che mia figlia stesse ridendo, mentre mia figlia si nascondeva dietro la sua schiena per non fare vedere quanto invece lo stesse facendo.
Non ho più forze.
Ha vinto lei.
Mi ha portato via mia figlia.
Mia figlia non prova più alcun amore per me.
Mi arrendo.