Le pressioni psicologiche esercitate nei confronti dei figli minorenni per scopi vendicativi nei confronti del coniuge costituiscono reato. Lo afferma la Corte di Cassazione spiegando che in tali fattispecie si può essere condannati per il reato previsto dall’art. 572 del codice penale.
Codice Penale art. 572. Maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli.
Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, maltratta una persona della famiglia, o un minore degli anni quattordici, o una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l’esercizio di una professione o di un’arte, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Se dal fatto deriva una lesione personale grave [c.p. 583], si applica la reclusione da quattro a otto anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a venti anni.
La decisione è della sesta sezione penale della Corte che ha così confermato una condanna per maltrattamenti inflitta ad una mamma che aveva cercato di mettere suo figlio contro il padre. La donna era stata già condannata dai giudici di merito e si era rivolta alla suprema Corte per sostenere che suoi comportamenti (che i consulenti avevanmo descritto come “portati a strumentalizzare i figli per scopi vendicativi nei confronti del coniuge” non potevano configurare il reato di maltrattamenti. I giudici della Corte hanno respinto il ricorso evidenziando che come emerso peraltro dall’istruttoria “i maltrattamenti erano stati realizzati mediante una pluralita’ e continuita’ di condotte vessatorie fatte di ripetute minacce, ingiurie e umiliazioni sorrette da consapevole malafede, sicuramente integranti il delitto contestato e hanno accertato gli effetti devastanti prodotti da tali condotte sulla crescita del minore”.
[Fonte: www.diritto.net]
Corte di Cassazione Sez. Sesta Pen. – Sent. del 10.01.2011, n. 250/2011
Motivi della decisione
1. L.R.E. ricorre contro la sentenza della Corte d’appello di Reggio Calabria che confermava quella di primo grado che l’aveva dichiarata colpevole del delitto di maltrattamenti in danno del figlio minorenne M. e denuncia:
1. inadeguata valutazione delle prove, assumendo che la Corte non avrebbe tenuto conto della personalità dei genitori del minore, che nelle relazioni dei consulenti psichiatra e psicologo vengono descritti come portati a “strumentalizzare i figli, usati nella crisi coniugale per scopi vendicativi nei confronti del coniuge”;
2. erronea applicazione della norma penale, perché non sarebbe stata accertata né l’abitualità e continuità dei presunti atti lesivi né l’elemento psicologico del reato;
3. insussistenza del diritto della parte civile al risarcimento del danno, perché lo stato di disagio di cui soffre il minore potrebbe essere – come ha riferito la pediatra B.A. – “un fatto suo”.
2. I motivi di ricorso sono la mera riproposizione di questioni di fatto già adeguatamente esaminate e correttamente risolte dai giudici del merito.
Sia la sentenza di primo grado che quella d’appello hanno tenuto conto della personalità per aspetti diversi disturbata di entrambi i genitori della vittima, hanno ricostruito in base alle consulenze psicologiche e soprattutto alle testimonianze del minorenne offeso e dei suoi insegnanti i maltrattamenti realizzati mediante una pluralità e continuità di condotte vessatorie, fatte di ripetute violenze, minacce, ingiurie e umiliazioni sorrette da consapevole mala fede, sicuramente integranti il delitto contestato e, infine, hanno accertato gli “effetti devastanti” prodotti da tali condotte sulla crescita del minore.
Le censure proposte, dunque, non evidenziano lacune o illogicità della motivazione, ma esprimono dissenso nella valutazione della prova operata dai giudici del merito, chiedendo a questa Corte di legittimità di procedere a una diversa interpretazione dei dati processuali, non consentita nel giudizio di cassazione.
Il ricorso, pertanto, deve essere dichiarato inammissibile con la condanna della ricorrente al pagamento delle spese processuali e, considerata la colpa con cui ha determinato l’inammissibilità, al versamento della somma di Euro mille alla Cassa delle Ammende.P.Q.M.
La Corte di cassazione dichiara inammissibile il ricorso e condanna la ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento della somma di Euro mille alla Cassa delle Ammende.
Depositata in Cancelleria il 10.01.2011
stefano
Il mio commento è che le madri affrofittanno dei figli per vendicarsi degli ex mariti. Questo aspetto non viene detto mai come invece la violenza sulle donne. La madre di mio figlio lo strumentalizza. Che devo fare ?
batman
Se vuole leggere qualcosa le suggerisco questo libro del 2010:
http://www.alienazione.genitoriale.com/figli-divisi-storie-di-manipolazione-emotiva-amy-j-l-baker/
“Figli divisi – storie di manipolazione emotiva” Amy J. L. Baker
Giunti Edizioni – Pagine 344
Prezzo € 16,00
Contiene anche un capitolo che esplora il meccanismo psicologico che porta un adulto anche molti anni dopo aver perso ogni contatto con un genitore a tornare a cercarlo e a diventare cosciente della manipolazione subita.
Luciano strano
Mio figlio ha sei anni e non vuole dormire a casa mia nel fine settimana e mi dice; non voglio dormire a casa tua,perché mamma e nonna non vogliono e non mi sono abituato a dormire da te e dovo ancora abituare a dormire a casa dell’amico di mamma. Cosa devo fare?
batman
Non siamo professionisti e non possiamo dare consigli. Cerchi una associazione di genitori separati nella sua città e si confronti con altre persone che hanno avuto difficoltà a mantenere i rapporti con i figli dopo la separazione. Comunque, per quello che può valere, il senso comune mi porta a suggerirle di cominciare a preoccuparsi veramente solo quando il figlio farà difficoltà a incontrararla. Il fatto che accampi scuse a venire a dormire dal lei non è ancora così grave da rendere opportuno il ricorso al giudice (con corollario di consulenze tecniche, assistenti sociali ecc.).
Nico
Sono un papà di due figli.. di 12 anni e 9 anni .. I miei figli sono strumentalizzati dalla madre che dice che io li maltratto ..mi mette contro di loro… mi denuncia anche se mi capita di portarli 5 minuti in ritardo ..è possibile che noi papà nn abbiamo diritti ?? Io vorrei tenere di più con me i bambini … è possibile che noi papà dobbiamo solo passare soldi .. e nn goderci neanche i nostri figli ? Consiglio .. come mi devo comportare ?
abcfinance
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Ladyoscar
Il padre di mio figlio ha costruito una serie di bugie con accuse pesanti nei miei confronti e le ha presentate in tribunale. Tutto per vendicarsi perché l’ho lasciato.
Ora il tribunale ci vuol togliere il bambino perché c’è troppo conflitto….
Lucia
Sono una nonna e mi chiedo….
Ma che siano i padri o le madri ad usare i figli, rendiamoci conto che si tratta di violenza psicologica, ma che vergogna, che esseri possono fare queste brutte cose a dei bimbi?
Brutte persone, cattive nell’animo. Se una coppia non funziona più pazienza, ognuno ricominci la propria vita, ma perché scaricare sui bimbi queste tensioni, ansie, amarezze togliendo loro diritto di avere un’ infanzia serena?
Mario
Sono padre di un bimbo di 3 anni, separato e disperato.
Nonostante una sentenza descriva con precisione i giorni di visita, la madre decide in autonomia quando lasciarmelo o meno, senza preavviso.
Sono alla terza denuncia ma le autorità riferiscono che sono inutili e non avranno seguito.
Accusa me e i miei genitori di abbandonare il bambino quando a suo dire dovremmo invece vederlo con insulti e minacce di denuncia.
Storpia la realtà facendo credere alle autorità di turno, che quella vessata è invece lei.
Non mi lascia copia dei documenti di mio figlio, nemmeno in fotografia sebbene chiaramente indicato in sentenza.
Non ultimo, strumentalizza mio figlio che dice frasi riferite alla mia attuale compagna che di certo non possono essere partorite dalla mente di un bambino in così tenera età, in quanto offensive oltre ad essere false.
L’avvocato mi consiglia di non voler procedere con una causa al momento al fine di evitare il corollario di assistenti sociali psicologi etc.
Io vorrei solo che il diritto di mio figlio di essere sereno e poter accrescere il rapporto con suo padre con costanza, vengano gridati a voce alta.
Cosa mi consigliate?
Drty
Le donne sono da tempi biblici la causa di tutti i mali ,si da la colpa sempre agli uomini ma la causa scatenante la violenza e colpa della donna
Drty
Coraggio .Mario non pensare più a quella zoccola