IL PADRE MALEVOLO ESISTE?
Le relazioni nel conflitto familiare
di Daniela Pallotta
(laureata in giurisprudenza). Tutor Dott.ssa Lorena Steri.
Riassunto
La ricerca analizza i comportamenti altamente alienanti verso i figli non solo da parte della madre, ma anche del padre, che configurano, seppur allo stato non vi siano dati scientifici, l’ipotesi del “padre malevolo”, come aspetto di un fenomeno sociale in espansione che solo un metodo di studio sistemico potrà contenere.
Quando sua madre avvia le pratiche per la separazione Francesca ha quindici anni, Paolo, suo fratellino, ne ha quattro. Tutto e’ esploso con un messaggio che Francesca trova sul cellulare della mamma proveniente da un amico ch’ella pensa essere un “amante”, poiché da tempo avverte che il rapporto tra mamma e papa non funziona. Nascono liti tra i coniugi, i figli assistono alle scenate, il marito non perde occasione per denigrare la moglie, incolpandola agli occhi dei figli anche di eventi accidentali, la quale dapprima reagisce alle provocazioni riversandogli addosso tutti i risentimenti di una vita di sottomissione e solitudine fino ad allora tenuti dentro, poi, realizzando che la figlia nel conflitto e’ schierata contro di lei in difesa del padre tradito e offeso, non reagisce più alle provocazioni, adotta la tattica del silenzio, con contemporanei messaggi metaverbali di disprezzo e disapprovazione.
Inizia a questo punto la lotta per la conquista del piccolo Paolo, contesto e preteso dal padre ad ogni costo “con le unghie e con i denti”. Rapito dal letto durante la notte e trattenuto a se stretto prima che la mamma si fosse alzata per poterlo accudire e portare di persona all’ asilo, ripreso all’ uscita cercando di arrivare prima della mamma per evitare scenate di pianto alla sua vista e poi tenuto ancora dal padre rigorosamente in braccio a casa per tutta la sera perfino durante la cena per poterlo coricare al posto della mamma. In attesa dei provvedimenti provvisori rinviati all’esito della ctu disposta stante la volontà espressa da Francesca di rimanere con il padre e le richieste di questo di avere l’affidamento esclusivo di entrambi i figli nonostante l’entrata in vigore della normativa sull’affidamento condiviso, la situazione in famiglia diventa sempre più insostenibile. La madre denigrata ed insultata anche dalla figlia, dalla quale e’ perfino in due occasioni spintonata e fatta cadere, alterna la permanenza presso l’abitazione coniugale con quella presso la casa dei propri genitori. Nel frattempo vengono emanati i provvedimenti provvisori sulla base dei suggerimenti offerti dal perito d’ufficio che comportano l’affidamento condiviso dei figli, la permanenza degli stessi presso la casa coniugale assegnata al padre, e le visite alla madre per tre week-end al mese oltre un giorno infrasettimanale.
Da qui inizia un travaglio di disperazione: la madre in situazione di netta inferiorità economica deve prendersi in affitto una casa e rifarsi tutto il corredo, e’ costretta ad esperire azioni legali per ottenere il pagamento dell’assegno di mantenimento, non vede piu’ la figlia che rifiuta da subito qualsiasi rapporto con la madre e con i nonni materni, e gradualmente anche Paolo comincia a mostrare verso la madre segnali di rifiuto con espressioni quali “con te non ci sto, tu sei malata”.
Nonostante siano stati disposti supporti psicologici per tutto il nucleo familiare, nessuno fa niente. Anche Francesca segue solo qualche sporadica sessione da una psicologa senza alcun seguito non appena raggiunta la maggiore età. La conflittualità emerge alta dalle ripetute istanze depositate da ambo le parti per la modifica dei provvedimenti provvisori, il padre non fa nulla per riavvicinare la figlia alla madre, e rifiuta qualsiasi tentativo anche nelle occasione quali le feste di compleanno o natalizie, stacca la linea telefonica della figlia ed ogni volta che la madre chiama sul fisso di casa egli le dice che lei non le vuole parlare. I regali inviati dalla madre vengono buttati. Ogni decisione riguardo ai figli viene presa all’insaputa della madre alla quale non vengono date le informazioni scolastiche, ne’ i riscontri di profitto ottenuti solo tramite l’intervento dei legali. Agli assistenti sociali incaricati di monitorare la situazione la figlia dichiara che la madre l’ha sempre maltrattata fisicamente e moralmente. Nulla di tutto cioè emerge però dai testi somministrati alla minore in sede di perizia.
Flora
Io sto vivendo tutto questo, dopo aver cresciuto per anni da sola i miei figli e lui sempre all’estero per il lavoro. Mi ha sottratto i figli da casa mettendoli contro di me e il sistema tutela chi sta abusando pisocologocame te dei miei figli minori e facendo gravi danni. Spero in una giustizia che per adesso mi ha solo delusa.
angelo
Quello che attraversano migliaia di uomini/padri in Italia…
Il nocciolo della questione e’ come poter rimediare ad uno “scempio sociale” di tale entita”, invece di correre dietro ad inutili faziosita’ !
Francesco
Come mai scritto da donne? Come mai?
Paolo
Quei figli, un giorno smetteranno di usare la calcolatrice della madre , e useranno la propria. E vedranno che i conti non tornano .Sto vivendo questa situazione. ….
ARIANNA TRIPEPI
Nel mio caso si tratta solo di un uomo malato che ha distrutto emotivamente me ed ora, visto che la sua missione nella vita è quella di annientarmi, sta manipolando i miei figli allontanandoli da me. Con la morte nel cuore ho deciso di assecondare il loro desiderio facendomi sempre sentire vicina ma non obbligandoli in alcun modo a tornare a casa. Confido nel fatto che un giorno loro si rendano conto di quanto oggi non sono in grado di vedere e capiscano chi é il padre. Nel frattempo vivo in apnea immersa in un dolore smisurato.
loredana liberati
La mia grande colpa è quella di aver sposato un uomo violento e privo di sentimenti e di aver messo al mondo due figli che lui sta abilmente allontanando da me. Mi sono separata dopo aver conosciuto un uomo gentile e sensibile e il mio ex marito da subito ha usato tale mia volontà di separazione per denigrarmi ed insultarmi di fronte ai figli. Addirittura diceva loro di non avvicinarsi a me perché ero “sporca” e ha inculcato loro la squallida “sua verità” che io amassi più quest’uomo di loro. Nonostante tutto, i figli sono stati assegnati a me, come sempre accade, ed io ho cercato in questo lunghi 10 anni di non cadere nelle provocazioni del padre e di essere una madre giusta, presente e amorevole , ma lui ha continuato a manipolarli, a svilire la mia immagine ai loro occhi anche con la complicità della sua famiglia e, cosa ancor più grave, del suo legale: lui li faceva stare male quando li prendeva presso di sè e solo per poter dare la colpa di questo malessere a me che mi ero voluta separare, il mio compagno era un diavolo dal quale stare lontani, sono state raccontate loro bugie su bugie come il fatto che i soldi del mantenimento io li usassi non per loro…tante cattiverie e tanta crudeltà solo per placare il suo stupido orgoglio ferito. Un uomo solo, che non ha altri scopi nella vita che distruggermi, e questo lo sta facendo solo grazie al fatto che ci sono due figli, altrimenti non avrebbe avuto nessun appiglio e nessun altro modo anche solo per rivolgermi la parola. Sono uomini prepotenti e vigliacchi, che approfittano dell’ affetto dei figli per tradirli. Non so se riuscirò a salvarli…..troppa cattiveria
Laura
Padre separato, che continuamente scredita la madre, direi in maniera veramente pesante, la madre non avrebbe problemi per il benessere della bimba, a sostenere un rapporto civile, anche solo andando a mangiare insieme .Il padre invece instaura paura e terrore nella piccola, quando e con lui, sino a dire cose di una gravita estrema.