Picchia la madre: tre anni di carcere. Forse un caso di alienazione genitoriale?

Tra il padre e la madre, ha scelto il padre.

Quando i genitori si sono separati, un giovane di ***, si è schierato con il padre. Fino al punto di odiare la mamma. Odiarla tanto da massacrarla di botte. Per questo un giovane di 22 anni  è stato condannato dal giudice Marco La Ganga alla pena di tre anni e due mesi di reclusione, senza sospensione condizionale con l’interdizione dai pubblici uffici. Il giovane ha colpito con diversi pugni in faccia la donna, che ha 51 anni, fino a provocarle varie ferite, e a provocarle anche fratture al volto. Non solo, il giovane avrebbe anche urlato alla donna «ti uccido varie volte». Per questo era accusato di lesioni e minacce.

I fatti risalgono al 12 marzo 2011. Quel giorno il giovane si è presentato sotto casa della mamma insieme a suo padre. La donna, dopo la separazione, si era rifatta una vita e si è risposata con un altro uomo. In un primo tempo, il figlio era stato affidato a lei. Il giovane, però, mal sopportava la convivenza con il nuovo compagno della madre. Così, dopo qualche tempo, è andato a vivere con il padre. Però, ha lasciato la residenza a casa della mamma. Dopo qualche mese, però, si è convinto che la donna lo avesse cancellato dallo stato di famiglia. Le ha chiesto se era vero. Lei ha negato e ha detto al figlio che, se voleva, potevano andare insieme in Comune per controllare. Il giovane, però, non si è tranquillizzato e ha organizzato, insieme al padre, una vera e propria spedizione punitiva.

Quel giorno di marzo si sono presentati entrambi sotto la casa dove vivono la mamma del giovane e il suo nuovo marito. Dapprima hanno iniziato a inveire e a urlare. La donna è uscita per cercare di calmare il figlio a più miti consigli. Del resto, il ragazzo già in passato aveva fatto scenate di nervosismo, ma poi tutto era rientrato e non era mai stato violento. Quella volta, però, non è andata così. Il giovane, forse proprio perché spalleggiato dal padre, ha aumentato il tono degli insulti alla mamma. le ha chiesto con sempre maggiore insistenza perché lei lo avesse cancellato dallo stato di famiglia. A nulla sono valse le spiegazioni della madre. La donna ha negato le accuse del figlio, ma lui non le ha creduto e poi ha iniziato a colpirla. Con pugni violenti l’ha fatta cadere e, poi, ha continuato a colpirla. Il volto della donna, come riportato dalle fotografie allegate al fascicolo dell’accusa, era trasformato in un ammasso sanguinante.

Non pago, il padre del ragazzo ha iniziato a picchiare il nuovo marito della donna che era accorso in suo soccorso. Per questo è stato avviato un separato procedimento penale.

Il giovane adesso è stato condannato dal giudice La Ganga che non ha riconosciuto neanche la sospensione e ora rischia di andare in carcere.

Fonte: stampa locale

La vicenda  richiama per certi versi il ben più grave caso Lohstroh avvenuto in USA nel 2004, quando un bambino di dieci anni uccise il padre con  la pistola della madre (vedi “Bambino uccide il papà…“)

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