Sono mamma di due bimbi, 8 e 4 anni
Mi sono lasciata col padre dei miei figli dopo 9 anni di convivenza, sono andata ad abitare in un altra casa con i miei figli dalla disperazione. I miei figli non sentivano che litigi e insulti tutte le sere. Da sempre lui ha cercato di mettermi contro i figli, specialmente il maggiore, con giochi, soldi e facendogli fare qualsiasi cosa pur di far passare me che sono la madre per la figura ostile (da mamma ho sempre dato e fatto il mio dovere, cercando di educare i miei figli e dando loro tutto l’amore di cui una mamma, una donna e una persona possa dare alle persone più importanti della propria vita). Da quando sono andata via di casa non ho mai negato nemmeno per un istante che i miei figli vedessero o incontrassero loro padre, nonostante lui non abbia voluto nemmeno firmare l’accordo dell’unica cosa che io gli abbia chiesto, il mantenimento per i figli (somma del tutto ragionevole e senza approfittare del tenore di vita che c’era in precedenza). Purtroppo ora mi ritrovo che mio figlio mi dice le parole più brutte e immorali, gli parlo tanto, gli dico che non deve ascoltare perché sono cose stupidotte da grandi i quali sono più piccoli dei bambini piccoli. Al momento mi dice, si mamma, ma io non le penso quelle cose che ti dico, è che te le devo dire altrimenti mi tira scemo e mi parla sempre di te….appena sta con il padre la scena torna a ripetersi. Mi insulta, mi dice: il papà dice che sei una p. Non vali niente, te sei pazza, io voglio stare con lui, lui ha i soldi,non ho bisogno di te il papà paga una babysitter che mi cura, te sei una morta di fame ecc….mi sento ferita, mi domando cosa io abbia sbagliato. Mi sento impotente, non so come aiutare i miei figli. Gli parlo tanto ma nulla sembra servire. Non voglio arrivare a guerre giudiziarie, non voglio separare i miei bambini dal padre. Ma io non so come proteggere i miei bambini, non voglio che crescano con questi pensieri negativi, sono bambini, voglio che giochino, che si impegnino a scuola e che da buon genitore gli insegno a rispettare il prossimo. Sta usando i miei figli per ferire me, ci riesce. Ma il mio dolore più grande è non riuscire a proteggere loro da questo che il padre gli mette in testa.
Se qualcuno leggesse questa lettera vi chiedo di aiutarmi per favore.
G.
Como
Fonte: commento a questo post.
Farah
Se qualcuno ha la storia simile, vi chiedo di contattarmi… Anch’io l’ho vissuto una storia simile a questo e sto cercando di trovare altre donne come me..
batman
Provi a chiedere l’iscrizione a questi gruppi Facebook:
https://www.facebook.com/groups/831385846950985/
https://www.facebook.com/groups/1267306979994537/
Flora Macaluso
Anche io come questa storia molto peggio perché ha armato le mani e la bocca dei miei figli minori contro di me con violenza. Un mese prima dell’udienza li ha portati via da casa per poi avere il collocamento e riappropriarsene per gestire il suo fine età proprio questo evitare di perdere la casa e di poter passare gli alimenti. Un uomo che con la sua malvagità e stoltezza si sta scavando la fossa da solo.
Barbara
Anche io sto vivendo la stessa storia. Un padre che sin dall’inizio della separazione ha perseguito la strada della pericolosità materna; una CTU errata; accuse di percosse sui bambini. Un inferno che dura da 2 anni
Angela
Anche a me stessa situazione: il padre dopo la separazione ha iniziato coinvolgendo mia figlia di 12 anni contro di me, nel senso che le raccontava una versione dei fatti diversa per mettermi sempre in cattiva luce, le faceva intendere che ero una madre pazza e da non prendere come esempio. Al tempo stesso era diventato permissivo e la viziava spesso e, mentre lui interrompeva i contatti con me, mi obbligava a gestire gli accordi della sentenza che lui non manteneva, direttamente con mia figlia. Non pensavo che mia figlia si lasciasse manipolare davvero, aveva assistito a litigi e conosceva molti fatti precedenti la separazione e anche dopo, aveva l’età per ragionare e verificare i fatti. Invece a 16 anni un giorno senza avviso mentre non ero a casa ha portato via le sue cose ed è andata dal padre ad abitare. Non ho mai impedito il rapporto con il padre, avevamo un affidamento condiviso a parità. Dell’alienazione mi sembra incredibile come si possa convincere una figlia a rinunciare non solo alla madre ma anche al proprio fratello e ai nonni. Ho in mente gli ultimi messaggi scritti mentre era dal padre prima della sua ” fuga”: io non voglio perderti mamma e neanche mio fratello. Parole che non capivo e a cui ho risposto scrivendo che non c’era nessun pericolo di questo genere. Ho scoperto che ci sono molte madri in questa condizione, non è solo per i padri.
Annalisa
La mia storia di mamma alienata dura oramai da più di dieci anni. La Cassazione 8 marzo 2013 aveva centrato l’argomento ma nulla e’ stato fatto.. ora più che mai alienata dai miei due figli e per il loro bene attendo serenamente giustizia …
Daniela
Anche io stessa storia la mia ex suocera è ossessionata da mia figlia e ormai è come se fosse sua .
Sono andata via di casa quando aveva 5 anni dalla disperazione ,e lei e rimasta li con il padre e la nonna.
Ho provato con avvocato e ho fatto i salti mortali ma ormai le hanno fatto il lavaggio del cervello e lei no vuole più stare con me.
Forse un giorno capirà, per ora io non c è la faccio più a stare dietro a loro.
Antonella
Mi sono separata perchè lui giocava d’azzardo, tutto…stipendio e anche quanto chiedeva a prestito dalle finanziarie.Pignoramento per mancato pagamento degli alimenti per i figli minorenni (ora uno è maggiorenne) processo penale in corso, casa acquistata in costanza di matrimonio (non è quella coniugale) in uso a lui, ma è intestata per metà a me, e chiedo la divisione (accidenti, lui non vuole acquistare la mia parte, ma nemmeno che sia io ad acquistare la sua metà…vuole rimanerci dentro e stop) …anni in cui non è mai stato padre, nessun impegno da parte sua,e non solo di tipo economico…ma ha attuato, in questi anni, un silenzioso processo di manipolazione…anche se mi ero accorta che continuava a denigrarmi e avevo già riferito tutto agli assistenti sociali…un giorno, esco per andare al lavoro…mi sento con mio figlio per telefono, tutto ok fino alle 15…3 ore dopo, richiamandolo, aveva già cambiato tono…non voleva più vedermi, stufo di me.E’ stato persino portato dai carabinieri a fargli dichiarare che non voleva più vivere con me e che io lo picchiavo e lo maltrattavo (!!!). Sono passati 5 mesi…5 mesi in cui sto lottando..l’ex trincerato dietro il fatto che il figlio all’improvviso non voglia più la mamma. Abbiamo sempre avuto un rapporto meraviglioso…mi sono separata che lui era piccolo, me lo sono cresciuto da sola..adesso ha 13 anni.
Assistente sociale, avvocato…questa la mia vita, fra lavoro e queste 2 figure professionali.
Vorrei dire a tutte le mamme che mi stanno leggendo di farsi forza, nonostante le brutte parole provenienti dalla bocca del loro figlio…non sono frutto del loro cuore, ci vorrà tempo, al di là del tribunale…un giorno si sveglieranno da questo letargo.
Leonardo
Carissime signore. Il problema è che ci affidiamo al giudice per risolvere le nostre divergenze e, nel crudele gioco dei grandi numeri, le decisioni che vengono prese sono spesso tardive e ingiuste anche nei confronti dei nostri piccoli.
Io sono un padre che ha subito tentativi di alienazione e false denunce (ho le sentenze favorevoli) da parte di una madre offesa dalla fine della relazione. I figli mi sono sempre stati legati e oggi sono residenti da me, dopo che la madre li aveva portato a vivere lontano. Il grande, nel frattempo divenuto maggiorenne, è tornato da qualche tempo a casa della madre per ragioni logistiche. Io di questo sono felice, perché più dei sentimenti di rivalsa per me, ne ho per i miei figli, che non hanno mai meritato di essere alternativamente orfani di padre o di madre. Hanno bisogno di entrambe le figure.
Chi aliena è una carogna, non per il male che fa a colui/colei che un giorno ha amato, ma perché ruba un pezzo importante di ninfa vitale necessaria ai suoi figli.
È una violenza che non ha genere. In questo sono assolutamente paritario e solidarizzo con chiunque, uomo o donna (ma soprattutto bambino!) la subisca.
Detto ciò, esorto tutte coi a domandarvi se avete la coscienza del tutto pulita, poi lottare, disperatamente, per aiutare i vostri bimbi a crescere nei valori più sani che sapete infonder loro.
8-10 anni prima di una sentenza sono un’eternità per un bambino, la differenza fra l’infanzia e l’eta adulta.
Un abbraccio a tutte voi.
Leonardo (papà e insegnante)
Ida
Buongiorno anche io sn una mamma distrutta da un ‘uomo che nn ha accettato la fine del matrimonio durato 32 anni.
Figlio meraviglioso di 15 anni legatissimo a me ora sn 2 anni che nn mi parla e nn lo vedo.
Tutta la famiglia del mio ex, gli amici, il paese dove abitavo contro di me. Mio figlio ha deciso di andare a vivere cn il padre che gli dava soldi e libertà. Ho perso la casa che il giudice ha assegnato al mio ex e il lavoro xké i miei datori hanno ascoltato le stupidaggini raccontate su di me. Ora vivo cn mia madre pensionata e devo passare mantenimento e spese extra anche se nn ho un lavoro se no sn eseguibile penalmente e finisco in galera.
Questo è un incubo da cui nn riesco a svegliarmi….
Patrizia
Buongiorno,
ho letto tutti i vostri interventi con commozione. Racchiudono tutti lo stesso leith motif. Mi è piaciuta parte di ciò che ha detto Alberto ovvero che più che sentimenti di rivalsa per se pensa al bene dei suoi figli.
Sono caduta nella trappola del mio ex, uomo controverso e complicato, che ho lasciato portando con me mio figlio nella speranza che potesse crescere vedendo anche altro oltre la violenza verbale (e non solo) e la pochezza di spirito di un padre completamente avulso da responsabilità educative che abbiano un obiettivo vero di crescita per il proprio figlio. L’alienazione genitoriale è davvero una gran brutta cosa, è un atto criminale tanto quanto il marito che uccide la propria moglie se cerca di lasciarlo (o viceversa). La criminalità andrebbe punita e soprattutto questo tipo di criminalità andrebbe analizzata e ai genitori alienanti andrebbe fatto fare un percorso psicologico obbligatorio che li conduca una volta per tutte verso una strada distante dall’infliggere ad altri la propria alienazione. La legge italiana non analizza con buon senso, non protegge, non velocizza, è cieca di fronte alle situazioni che hanno ciascuna una radice forse comune ma un percorso personale! La legge italiana burocratizza. Si parla di alienazione genitoriale da anni ma per dimostrare che un figlio è affetto da alienazione occorrono anni e anni di pratiche, percorsi lunghi e difficili da affrontare per tutti, e il tempo in questi casi è fondamentale. Far passare 8/10 anni in cause del genere provoca soltanto danni maggiori. Non c’è volontà né preparazione da parte di chi dovrebbe proteggere i giovani da situazioni così drammatiche. In più in Italia si usa spesso strumentalizzare questo tipo di patologia a favore del genitore alienante che dimostra il contrario di quanto è. La mia storia è davvero lunga e complicata e quindi ve la risparmio ma dopo sei anni credo di poter dire che sono felice di non aver fatto entrare la legge nel mio contesto privato, anche se mio figlio non mi vuole vedere e con me tutti i parenti, sono certa che l’esistenza gli offrirà delle ottime opportunità di crescita a prescindere da suo padre uomo piccolo non di statura ma di cervello che nascondendosi dietro la parola amore ha insegnato a suo figlio l’odio.
Per concludere io penso che Antonella abbia ragione: un giorno i nostri figli si sveglieranno e comprenderanno di essere stati manipolati e troveranno un modo per sanare le ferite. Veniamo al mondo scegliendo i nostri genitori, per imparare e far imparare lezioni importanti. Voglio credere che un giorno, al momento giusto, io e Claudio, mio figlio, potremo abbracciarci in un lungo silenzio in cui ci diremo tanto nel rispetto totale dell’altro. Buona fortuna a tutti noi genitori lontani dagli occhi ma non dal cuore.
A presto!
Patrizia
Sono bastate tre ore per mettermi contro mio figlio – Alienazione Genitoriale
[…] (Commento di Antonella a questo post) […]