Ripubblichiamo qui per assicurarne la massima diffusione un’intervista raccolta dall’associazione Nessuno Tocchi Papà a Valentina Accardi, una donna che è stata vittima di alienazione parentale da bambina ed ora lavora come assistente sociale.
Dott.ssa Accardi ci parli di Lei?
Sono Nata a Roma il 31/10/1992 e diplomata al liceo Socio-Psico-Pedagogico “IST. Magistrale J.J. ROUSSEAU”; successivamente ho conseguito la laurea in Scienze e Tecniche del Servizio Sociale “ La Sapienza.”
Autrice di due libri intitolati “Il coraggio di non aver paura” e “ Un cuore in due”.
Scrittrice di Poesie ed articoli per testate giornalistiche riguardanti l’alienazione genitoriale, la mappa delle emozioni, la resilienza, il problem solving, la mediazione familiare.
Come nasce l’idea di scrivere un libro “Un Cuore in Due” che tratta lo spinoso tema della PAS?
Sono stata vittima in prima persona della PAS in quanto faccio parte dei tanti minori che hanno subito sulla propria pelle l’impatto doloroso di tale sindrome e che una volta adulti ne hanno riscontrato i dannosi effetti che questa lascia anche nel tempo. Una volta diventata assistente sociale ho avvertito la necessità di scrivere questo libro nel quale ho unito la mia personale esperienza e i saperi professionali al fine di aiutare tutti quei genitori alienati e soprattutto i minori che si trovano vittime di questa sindrome. Un cuore in due quindi si pone l’obbiettivo di sensibilizzare il pubblico e soprattutto i genitori su tale tema, esaltando l’importanza del diritto del minore alla bigenitorialità.
PAS mito o triste realtà? Ci parla della sua esperienza relativa alla Sindrome da Alienazione Genitoriale?
La Pas viene ancora sottovalutata ma da vittima di tale sindrome confermo che le sue ripercussioni sono gravissime. Fino a sedici anni ho lottato e sofferto per la lontananza da mio padre e spesso venivo usata come arma per attuare la vendetta coniugale contro di lui; non potevo vederlo quasi mai, ero arrivata al punto di denigrare la sua figura genitoriale ed è questo lo scopo più atroce e l’obiettivo finale che tale sindrome si impone: disconoscere completamente il ruolo genitoriale ed educativo del genitore vittima di tale vendetta. La Pas purtroppo è una triste realtà che accomuna quasi tutte le famiglie separate per questo ho deciso di lottare per il suo totale riconoscimento soprattutto per tutelare i minori e quei genitori impotenti di fronte a tale impatto violento.
Quali sono i comportamenti tipici del genitore alienante?
Tra i comportamenti tipici del genitore alienante e quindi tra le strategie che esso attua troviamo il ricorso alla maldicenza che comprende false accuse riguardanti l’ex coniuge, la limitazione dei contatti tra figlio e genitore alienato, indurre l’idea che l’altro genitore sia pericoloso,sminuire l’intero ramo parentale dell’altro genitore, ricattare il figlio. Tutte queste strategie di indottrinamento hanno come scopo quello di attuare la vendetta coniugale e plagiare il figlio per renderlo soggetto attivo in questa campagna denigratoria.
Solo le madri sono i soggetti alienanti o ci possono essere altri soggetti dell’ambito della famiglia che possono avere comportamenti alienanti?
Non solo le madri sono dei soggetti alienanti in quanto anche se è raro anche il padre può alienare il minore e vendicarsi con l’ex coniuge, contribuiscono alla campagna di denigrazione sicuramente anche i parenti del genitore alienante che si alleano tra loro.
Come riconoscere i segni dell’Alienazione Parentale in un Minore?
Quando un minore viene alienato si riscontrano alcuni segni tra questi troviamo l’uso di scenari presi a prestito ossia il minore muove accuse all’altro genitore utilizzando un linguaggio non congruente alla sua età; poi troviamo la mancanza di ambivalenza con la quale descrive il genitore amato come tutto positivo e quello odiato come tutto negativo, un altro segno è il non provare alcun senso di colpa nel denigrare il genitore. Gli effetti sui minori dipendono però dalla severità della programmazione, dalla sua età, e dall’intensità con cui viene portato avanti il programma.
Quali accorgimenti possiamo mettere in atto per mettere al riparo i nostri figli dal genitore alienante?
Sicuramente per preservare i figli dalla Pas è opportuno che avvenga una collaborazione tra i due genitori i quali devono saper scindere l’area della coniugalità con il ruolo genitoriale; il minore ha quindi diritto alla continuità dei legami genitoriali e ai legami con entrambe le famiglie d’origine quindi i genitori hanno il dovere di garantire al figlio un educazione condivisa all’interno di una responsabilità congiunta.
Una testimonianza di PAS che l’ha colpita particolarmente a cui ha assistito?
La testimonianza che mi ha colpita e che mi ha dato poi la spinta di intraprendere questa “lotta” è stata sicuramente quella del caso Tana; mi sono sentita molto vicino sia al padre che alla figlia in quanto rispecchia il calvario che in prima persona ho provato durante la mia adolescenza.
Secondo lei cosa si potrebbe fare per combattere la PAS?
Per combattere la PAS sostengo che in primis si debba intervenire sui genitori, sarebbe opportuno inoltre sensibilizzare questo tema il più possibile; si devono supportare i genitori soprattutto in fase di separazione, credo che tra le strategie migliori ci sia quella della mediazione familiare che ha lo scopo di accompagnare i coniugi in conflitto nella ricerca di soluzioni reciprocamente soddisfacenti soprattutto riguardo l’interesse dei figli, lo scopo è sostenere la co-genitorialità.
Dove è possibile trovare il suo libro “ Un Cuore in Due”?
Il libro un Cuore in due è disponibile in formato cartaceo su Amazon.
26 maggio 2017
Fonte/Credits: https://www.facebook.com/nessunotocchipapa/posts/1308639142524868
luciano
Molto interessante la parte sulla mediazione, infatti io l’ho fatta perchè ce l’ha imposta il giudice, a mio avviso una buffonata, mesi e mesi a parlare del ruolo dei genitori a far capire ( secondo me più alla mia ex coniuge ) che comunque i genitori saremmo rimasti sempre noi, e alla fine nessuna parola sul tempo che il figlio avrebbe dovuto passare con entrambe i genitori , questo alla luce del fatto che avevo gia l’affido congiunto. Il giudice ha sentenziato gli stessi accordi di separazione ( cosa inaudita ), ma ho capito che le stesse psicologhe erano state già stradate e forse anche pagate, senza dubbio, dall’attuale marito della mia ex visto che si trattava di un medico molto influente. Questo è il vero pericolo di questi ragazzi. Premetto che proprio in questo periodo mi trovo a fare i conti con l’alienazione , e pensare che mio figlio ha 21 anni appena compiuti, ora famiglia benestante, e possibilità di spesa illimitata. Mi sembra di essere servito di tutto punto, no? La verità e che noi padri siamo carne da macello, e difficilmente vedremo giudici pronti ad accettare tali problematiche. Per non rendersi la vita difficile attuano la prassi , affido alla mamma e visite limitate o nulle al padre, con tanti saluti alla legge 155.
Lucio
Purtroppo Luciano sono d’accordo con te….la mia è’ una storia molto simile …2 figlie …9 e 15 anni…ctu che ammette colpe della madre ..ma….nulla cambia…..praticamente da 4 anni le ho perse, pur avendo affido condiviso ….una volta plagiate purtroppo c è’ poco da fare , a meno di non avere la fortuna di incontrare nel proprio percorso persone molto competenti e sensibili….e che non vogliano solo spillarti quattrini…..che io ho finito…..anche se ciò non vuol dire che non comabattero’ più per far sapere
La vera verità alle mie figlie orfane di padre vivo.
Carlo Zeuli
Sono stato anch’io vittima di PAS, in qualità di genitore.
Ho sentito il bisogno di studiare la tematica e di scrivere un romanzo sull’argomento, presentato come tesi narrativa per conseguire il master di Orientatore esistenziale e didattico all’Università di Psicologia di Bari.
Questo studio mi è stato indispensabile a capire e a superare il trauma.
Sto creando un gruppo di figli di genitori separati, animati dalla volontà di far conoscere la PAS all’opinione pubblica.
Vorrei conoscere le ex-vittime per solidarizzare con i simili ed esorcizzare il problema.
Sarei lieto di essere contattato.