“Voglio parlare della mia storia, proprio perché non è unica o isolata, ma è rappresentativa di una realtà sommersa che ho conosciuto solo recentemente. La differenza fra la mia e le tantissime storie che sento ogni giorno da tantissimi genitori separati è che io sono una donna che ha vissuto fino a 21 anni fa la situazione che tantissimi bimbi ed adolescenti stanno vivendo oggi.
Ad oggi sono tantissimi figli orfani di genitori vivi, come lo sono stata io per 8 anni. Se sentirete questi figli però, vi diranno che il loro padre, o la loro madre (casi in forte aumento), non li amano, oppure viceversa non sono degni del loro amore. Questi figli hanno una visione distorta del genitore che hanno scelto di non vedere più, di non sentire più. A primo impatto potrebbe sembrare che abbiano le loro motivazioni. Alcuni addirittura accusano falsamente il genitore “bersaglio” di maltrattamenti o di abusi. Ed in tantissimi casi la giustizia non si rivela in grado di gestire questo problema e soprattutto di tutelare realmente il minore.
Io sono stata una figlia alienata. Cosa vuol dire? Vuol dire che mia madre, in seguito alla separazione (io avevo 13 anni), ha iniziato a denigrare costantemente la figura di mio padre. Ad ingigantire ogni suo difetto ai miei occhi, e sminuirne i pregi. Ha iniziato a dirmi che lui non mi voleva bene, che non ci teneva a me. Quando lui mi faceva dei regali, lei diceva che lo faceva solo per comprarmi visto che non era in grado di offrirmi nulla dal punto di vista affettivo. Così, quando mi incontravo settimanalmente con mio padre, cominciavo ad accusarlo di tutte le sue mancanze, a ripetere le stesse frasi che mia madre mi ripeteva costantemente. In poco tempo presi la decisione di non avere più incontri con lui, e di chiamare “babbo” il suo nuovo marito.
Notare bene: a me sembrava che fossero decisioni consapevoli, che fossero “farina del mio sacco”. Ed a parole ci tenevo a sottolinearlo. Ma spesso dentro ero combattuta. Perché non credevo al 100% a ciò che dicevo ed a ciò che facevo. Ciò di cui ero certa invece era che così facendo avevo tutto il supporto di mia madre, sapevo che queste decisioni la facevano contenta e più vicina a me.
Dico spesso che fare queste scelte, era come portare a casa un 10 da scuola. Era come se mi sentissi più amata nel momento in cui esprimevo l’astio nei confronti di mio padre. Ho vissuto tutto questo però in età adolescenziale, quindi, dopo circa 3 anni che non avevo più contatti nemmeno telefonici con mio padre (per mia scelta, ribadisco), con la mia nonna paterna, con zii e cugini paterni, cominciai ad avere dei dubbi.
Cominciai a pensare che forse era impossibile che mio padre non mi amasse, che mia nonna non mi amasse, e stessa cosa per zii e cugini. In giorni di particolare “ribellione” provavo ad esprimere queste mie perplessità, ma puntualmente venivo accusata di
essere ingrata, nei confronti di mia madre e del suo compagno, dei miei nonni materni.
Per mia madre, il solo fatto di avere anche solo dubbi sulla mostruosità di mio padre era un tradimento. Perché lei e la sua famiglia mi amavano veramente e me lo dimostravano. Viceversa la famiglia di mio padre se ne fregava di me. Le discussioni andavano avanti finché non mi piegavo alle loro conclusioni. Cedevo sempre, sempre per sfinimento. In quegli anni ho chiamato la mia nonna paterna di nascosto una volta, ed ho tentato 3 fughe con la complicità di mio padre.
Ovviamente tutto di nascosto. Quando parlavamo di lui alle altre persone lo descrivevamo come un mostro, insensibile ed incapace di amare. Solo grazie all’aiuto di persone esterne, sono riuscita a tirare fuori ciò che veramente provavo. Avevo una gran voglia di conoscere di nuovo mio padre, e volevo vedere con i miei occhi se era veramente come lei me lo aveva sempre dipinto.
Il terzo tentativo di fuga fu quello buono, e finalmente fui libera. Avevo 21 anni (sembra assurdo di parlare di fuga organizzata di nascosto a 21 anni, ma la mia dipendenza psicologica da lei era profonda, e non avrei potuto andarmene dicendolo apertamente, perché non mi avrebbero mollata un attimo fino ad un mio nuovo cedimento), e sono riuscita ad uscire da questa grande violenza psicologica solo grazie all’aiuto di persone esterne e di mio padre. In quanto a lui, a 21 anni ho potuto di nuovo conoscerlo senza filtri, ed ho avuto la fortuna di trovare un padre corretto, onesto, che mi ama, che ha sempre rispettato e rispetta (perché è il suo carattere) ogni mia scelta e cerca sempre di non interferire in esse. Capisce questo mio grande bisogno di libertà emotiva, che mi ha
portato ad uscire da una prigione psicologica che ha fatto partire la mia vita con il piede sbagliato.
Dico sempre che in realtà io sono nata a 21 anni, perché lì ho cominciato a poter usare la mia testa liberamente. Adesso ho una famiglia che è tutto per me, e che mi appoggia. Ho un padre su cui so che potrei contare qualsiasi decisione io prenda, da cui mi sento capita, un padre che è un nonno meraviglioso. Quando lo vedo giocare con il mio bimbo penso a quanto mi dispiace essermelo perso per 8 anni, e a quanto dev’essere felice a potersi godere almeno il suo nipotino. Con mia madre ho provato a riconciliarmi, ma è solo una serie di alti e bassi, perché ha difficoltà a relazionarsi con chi la pensa in maniera diversa dalla sua. Ed il mio bisogno di sincerità ci sta allontanando sempre di più.
Sento il bisogno di raccontare la mia storia, che è un classicissimo esempio di alienazione genitoriale, perché tramite internet ho trovato centinaia di genitori (e nonni, zii, ecc) ingiustamente rifiutati dai loro figli (nipoti ecc). Ci sono genitori addirittura falsamente accusati di abusi o maltrattamenti, e nonostante le perizie rilevino l’infondatezza di tali accuse, questi genitori restano costretti ad incontri protetti, o completamente rifiutati dai figli. I genitori alienanti invece, ovvero i genitori che attuano un vero e proprio lavaggio del cervello ai figli, restano quasi sempre impuniti.
Io ho vissuto da figlia tutto ciò, ed a sapere che tanti altri bambini, adolescenti, stanno attraversando tutto questo, mi si stringe il cuore. Vedo genitori normalissimi, innamorati a senso unico dei loro figli. Figli prigionieri, lo so per certo. Perché ogni figlio vuole sempre mamma e papà, con i loro pregi ed i loro difetti. Vedo figli orfani di un genitore vivo con un solo genitore, e due soli 2 nonni, che sono costretti a rifiutare per non tradire il genitore con cui vivono. Figli che sono prigionieri emotivi, vittime di un grande abuso psicologico, deprivati del loro sacrosanto diritto alla bigenitorialità.”
Fonte/Credits: http://blog.pianetamamma.it/kirasworld/figli-del-divorzio-figlia-orfana-padre-vivo/
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Complimenti per la tua analisi! Lucidissima! Un grande abbraccio!
Ciao sono un padre in corso di separazione e sto vivendo questo periodo come tuo padre. Spero di risolvere la questione perché senza i miei figli alcune volte mi sento perso
Brava. La mia ex moglie sta facendo la stessa cosa a mia figlia. Per fortuna, lei ha solo 10 anni e le procedure giudiziarie stanno procedendo. La riprenderò presto. L’alienazione genitoriale è come un omicidio psicologico: ti tolgono un genitore ed un figlio che sono ancora vivi, come se fossero morti. E la sofferenza che si prova, da ambo le parti, è la stessa che darebbe la morte del congiunto.
il tuo racconto non fa una piega è uguale a tutto quello che stanno vivendo i miei 4 figli da 4 anni ma questa volta con un padre manipolatore.
sono felice che tu abbia finalmente capito che il tuo papa non era il mostro che veniva mostrato a tutti da tua madre.
io spero che i miei figli un giorno potranno avere la consapevolezza di loro stessi e di essere finalmente liberi dalla manipolazione di un uomo malvagio . addirittura è arrivato a trovare questi commenti che scrivo su questo sito e presentarli in tribunale
solo un vigliacco del genere potrebbe farlo tutto per screditarmi davanti gli occhi dei miei figli!.. ti abbraccio e spero che tu possa goderti tutti gli anni a venire con tuo padre e anche gli anni che hai perso senza di lui.
buona vita.
Grazie per averci raccontato la tua storia,
mio figlio non mi risponde al telefono e difficilmente ai messaggi che gli scrivo, ci vediamo regolarmente (giorni stabiliti)ma il nostro rapporto e freddo, come se fossi uno zio e non un padre.
Mi escludono completamente dalla sue attività, creano misteri e danno informazioni imprecise per qualunque cosa.
Che consiglio puoi darmi, per me è una sofferenza infinita.
grazie
Ciao, sono un papà che vive costantemente questa tua situazione x filo e x segno che tu hai raccontato da tanti anni ormai…non sono riuscito a trattenere il mio sconforto e il mio dolore è così grande che non si può descrivere…le mie lacrime non hanno una fine, le mie figlie di 9 e 12 anni ormai sono una chimera che inseguo ormai da tanto come ho già detto, non è servito neanche l’aiuto di ben due servizi sociali, uno nella città dove ci eravamo trasferiti x lavoro e l’altro dove siamo ritornati da dove eravamo partiti…il tutto x cercare di tentare il riavvicinamento delle bambine al papà…invece ora attendo l’esito di un tribunale dei minori che intanto non farà cambiare il loro parere sul loro padre, ma farà magari ulteriori danni…a 50 anni e dopo 5 anni che combatto sono stufo di raccontare, spiegare, di fare il papà bancomat, di non sapere cosa fanno, di non conoscerle, di non poterle abbracciare, parlarle, litigare, aiutarle, consigliare…perchè… Perchè una madre ha deciso così, che il padre separato era di troppo, perché non era abbastanza padre secondo i suoi canoni…perchè era più semplice gestirle da sola senza l’intervento dell’altro genitore…cancellare la figura paterna e tutto il suo ramo familiare…mi chiedo ancora oggi perchè…
Cordiali saluti
Massimiliano
Ciao sono Giovanni P. Sono anche io in fase di separazione avevo un ottimo rapporto con i miei figli il secondogenito era molto legato a me. A fine novembre 2021 la mia ex mi ha cacciato di casa ho avuto contatti con i miei figli per tutto dicembre 2021 (anche con messaggi importanti) da gennaio 2022 il buoi totale. Sono stato bloccato non li vedo e non li sento. La madre mi ha fatto varie denunce (quello che dice è totalmente falso) e il bello che farà testimoniare i figli che diranno menzogne e calunnie. Li ha praticamente ALIENATI. Ripeto INNOCENTE DI TUTTO NON HO FATTO NIENTE. Vi prego di aiutarmi sono distrutto. Se conoscete qualche giornalista voglio raccontare la mia storia. Grazie AIUTATEMI
C’è stato un errore nella risposta a questo commento, ce ne scusiamo.
Vivo tutto questo con mia figlia. L’assurdo è che si tratta di una donna di 27 anni laureata in psicologia con 110 !!! Leggendo questa triste storia , è stato come leggere la mia .
Ad ogni modo sei stata davvero brava ad uscire da questa situazione chiedendo aiuto a dei professionisti . Io credo che mia figlia , conoscendo la materia molto bene , non si rivolga volontariamente ad un’odierna essi . Spero solo che un giorno lei trovi il coraggio di chiedere aiuto
Ma sè la PAS và oltre la maggiore età del figlio, dove quest’ultimo manipolato dalla madre affidataria, cosa si può fare?
Grz a chi vorrà soddisfare il mio pensiero
La mia storia e’ uguale alla vostra mia figlia 15 anni , l’ho tirata su per 14 anni; tanto sport assieme fino a vincere gare anche a livello provinciale io separato da quando era all’asilo, divisi quasi da subito dopo ka nascita e mai sposati con la figlia in condivisione alla pari, fino a gennaio 2023 quando mia figlia mi fice” da domani non dormo piu da te” un incubo e la madre che dice” adesso mi devi anche i soldi o paghi o non la vedi piu” un incubo un dolore atroce, in mezzo alla vita di tutti i giorni sono 8 mesi che vedo mia figlia qualche ora , e’ dal 26 di ficembre che non faccio un we con lei; ho chiamato i carabinieri piu volte quando arrivo davanti a casa e non mi fa prendere mia figlia, i mediatori familiari snche ma niente, fallito tutto ;io non mollo gli parlo e cerco di fargli evitare questi valori finiti in cui e’ riversata , niente piu sport niente piu musica solo tiktok e istagram ore infinite e io manco le ho approvate; io non mollo perche se un figlio lo hai tirato su te, da te ritorna!la madre e’ infericita mi odia con tutta se stessa certo io ora sono un uomo sereno e con un lavoro che mi piace e con una compagna ormai da anni che tratta mia figlia come fosse la sua; io non mollo, educare un figlio che ti dice “ tu non comandi un c….” Ci vuole forza e fermezza, il recinto delle nostre regole deve essere fermo e giusto, la pecorella scappata quando capira’ che fuori ci sono i lupi e che il recinto era per proteggerla , tornera’ indietro di corsa, io non mollo non ho scelta perche’ senza mia figlia il sole va giu con lei!Chicco