In questo articolo Giulio Perrotta dimostra con evidenze cliniche che l’alienazione parentale è una forma di violenza psiclogica che fa parte di un disturbo di adattamento alimentato dalla condotta disfunzionale di un genitore.
Usando lo strumento Perrotta Integrative Clinical Interview (PICI-1C) sono stati selezionati 21 bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni con manifestazioni comportamentali rilevanti (e presumibilmente etichiettabili come “alienazione parentale”) e con genitori in fase di separazione non ancora conclusa in un contesto intrafamiliare conflittuale o difficile.
I risultati del test sono stati che il 100% dei casi del campione (21 su 21) ricade in almeno uno dei sei sottotipi del disturbto da adattamento (adjustment disorder); a) 18,5% (4/21), disruptive mood dysregulation disorder (cat. 8); b) 13,7% (3/21), maladaptive separation disorder (cat. 9); c) 23,4% (5/21), oppositional defi ant disorder (cat. 10); d) 23,4% (5/21), explosive-intermittent disorder (cat. 11); e) 7,3% (1/21), uninhibited social engagement disorder (cat. 12); f) 13,7% (3/21), attachment disorder (cat. 13).
Si può concludere, anche tenuto conto della limitatezza del campione (che non è rappresentativo) che l’ipotesi secondo cui la PAS (o PAD) sia una variante del più generale disturbo da adattamento, causato dal comportamento del genitore che alimenta il trauma del minore, può essere considerata sostanzialmente corretta. Questo evidenzia la correlazione tra la gravità dei sintomi sofferti (e la condizione psicopatologica) e la prolungata esposizione ad eventi stressanti.
L’articolo in lingua inglese, in formato PDF, è disponbile sul portale ResearchGate e qui di seguito: