Maria Antonietta fu regina consorte di Francia e di Navarra come sposa di Luigi XVI l’ultimo re di Francia ghigliottinato dai rivoluzionari nel 1793. Il figlio di Maria Antonietta Luigi Carlo venne sottratto alla madre e affidato alle cure di Antoine Simon un ciabattino legato ai dirigenti rivoluzionari Pierre-Gaspard Chaumette e Jacques-René Hébert. Poiché dopo l’esecuzione del re la fazione più radicale dei rivoluzionari voleva di giustiziare anche la regina, venne intentato contro di lei un processo basato su accuse infamanti. E il figlio divenne testimone dell’accusa. Il piatto forte del processo alla regina doveva essere l’accusa di abusi sessuali sul figlio.
Il ciabattino era un rivoluzionario, a cui fu assegnato il compito di plagiare il bambino e di convincerlo a testimoniare contro Maria Antonietta al suo processo per alto tradimento. Il 6 ottobre Luigi Carlo firmò una dichiarazione in cui accusava la madre di averlo iniziato a pratiche masturbatorie e incestuose. (Fonte: it.wikipedia.org)
Il deputato Jacques-René Hébert presentò alla corte un’accusa di incesto contro Maria Antonietta, che le sarebbe stata intentata da suo figlio, che aveva allora appena otto anni. La regina rimase impassibile sino a quando non le fu nuovamente chiesto di rispondere; visibilmente agitata, alzandosi in piedi, esclamò: «Se non ho risposto, è perché la Natura stessa si rifiuta di rispondere ad una simile accusa lanciata contro una madre! Mi appello a tutte le madri che sono presenti!». La regina ebbe l’appoggio delle popolane presenti in sala e il processo si fermò per dieci minuti. Quando Robespierre seppe di questo episodio, maledisse Hebért per aver concesso alla regina il suo “ultimo trionfo pubblico”. (Fonte: it.wikipedia.org)
L’episodio dimostra come la possibilità di plagiare un bambino fino a fargli odiare un genitore sia stata sempre conosciuta e praticata con successo in tutti i casi in cui si sono verificate le circostanze opportune. E che il bambino fosse stato effettivamente plagiato è dimostrato da alcune circostanze riferite dalle fonti:
Durante il processo a Maria Antonietta, il bambino fu costretto dai suoi “precettori” ad accusare la madre e la zia di abusi sessuali nei suoi confronti: secondo le sue dichiarazioni, le due donne gli avrebbero insegnato la pratica della masturbazione facendolo giacere a letto in mezzo a loro e la ferita all’inguine, che in realtà il bambino si era procurato giocando con un bastone, sarebbe stata la conseguenza di tale abuso. Luigi Carlo si attenne alla sua versione anche dopo il faccia a faccia con Madame Elisabetta: la conseguenza fu la rottura, che non si sarebbe mai più sanata, con la zia e con la sorella. Quando il 16 Ottobre 1793 Maria Antonietta venne ghigliottinata, qualcuno lo riferì a Luigi Carlo aggiungendo che il suo sangue aveva inondato il selciato. Il ragazzino non pianse, forse non capì; ormai sopravviveva come sprofondato in una specie di sonnolenza, non reagiva a qualsiasi cosa gli venisse fatta o detta.
(Fonte: www.storiain.net)
Riferimenti:
- Paolo Cortesi, Luigi XVII – Il bambino ucciso dal Terrore, Foschi 2008
- MÉMOIRE ÉCRIT PAR MARIE-THÉRÈSE-CHARLOTTE DE FRANCE SUR LA CAPTIVITÉ DES PRINCES ET PRINCESSES SES PARENTS par Madame la Duchesse de Madrid
- La vita segreta di Maria Antonietta di Madame Campan Biblioteca economica Newton 2007
- Luigi XVII di Francia, Wikipedia IT
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Se si conoscesse la cronaca di ciò che è accaduto in tutte le rivoluzioni, probabilmente il genere umano si vergognerebbe di se stesso. Anche nelle rivoluzioni più “giustificate” le bassezze vendicatorie gridano di orrore…
sarebbe ora che finalmente sappiamo, o crediamo di sapere la storia di decine di rivoluzioni, se ne studiasse a scuola la cronaca almeno della più famosa…
Il bambino veniva costretto a bere tutti i giorni, da quando fu separato dalla madre fino al giorno del processo.