Strategie degli avvocati che difendono genitori alienanti

Un sito femminista ha pubblicato un articolo in cui l’autrice, Joan S. Meier, suggerisce tattiche con cui avvocati possono tentare di impedire la protezione dei bambini dall’abuso dell’alienazione genitoriale.

L’autrice dapprima valuta che siano trascurabili le differenze fra PA (Alienazione Genitoriale) e PAS (Sindrome di Alienazione Genitoriale), e pertanto ritiene che sia fallimentare la tattica di quegli avvocati che sollevano polveroni e polemiche sulla S di PAS e riconosce che l’alienazione genitoriale è un abuso sui bambini che vengono terrorizzati per obbligarli a rifiutare un genitore:

«Johnston’s research confirms what many in the field already knew: that children are resilient and that they are not easily brainwashed into rejecting another parent, at least not without active abuse, coercion, or terrorizing.»

Successivamente propone la seguente strategia:

«The ideal strategy for combating PAS/PA claims leveled against an abuse survivor requires producing an expert to testify that PAS is not valid “science” and explicating the limited science surrounding PA. Such an expert should also explain how PAS and PA are widely used to distract from and undermine an objective assessment of past abuse and future risk. Such expert testimony may be effective in persuading the trial judge to discount PAS or PA claims where there is evidence of abuse. However, even if it does not result in success at trial, the creation of a strong scientifically based record at trial will increase the chances that a PAS or PA-based ruling can be overturned on appeal.  Advocates and experts should argue that PA be treated, at most, as merely a behavior that does not by itself indicate anything other than the need for an individualized assessment of each child, their attitudes toward their parents, and the reasons therefore. Abuse allegations must be thoroughly and independently assessed, regardless of alienation claims (Drozd & Olesen, 2004; Meier, in press).

However, it is the rare custody litigant who can locate and afford to pay a genuine expert on these subjects. Moreover, not all courts are persuaded by such testimony, and PAS and PA claims in custody litigation can be particularly tenacious and difficult to refute. Because PAS theory is so circular, deeming all claims, evidence, and corroboration of abuse allegations merely to be further evidence of the “syndrome,” direct rebuttal is virtually impossible. Advocates and survivors in such situations have sometimes concluded that backing off of abuse allegations may be the only way to reduce the courts’ focus on purported alienation by the mother.

L’autrice si rende conto che, con il negazionismo della PAS/PA, il femminismo  rischia di venire considerato complice di abusi sull’infanzia anche dalle tante mamme vittime di alienazione genitoriale, e valuta correttamente ridicolo il tentativo di alcune femministe di tentare di sostenere che la PAS esiste solo in forma di MAS (Sindrome di Alienazione Materna), cioè quando la vittima è una madre:

Another strategic dilemma arises for victims of domestic violence (typically women) who have observed their abuser (typically men) to be actively alienating the children from their victim-parent. This is most common where the abusive parent is awarded full custody. However, it can also happen to a lesser extent whenever an abuser has unsupervised access to the children. As most advocates for abuse survivors know, alienation is indeed a common behavior perpetrated by abusers (Bancroft & Silverman, 2002; Johnston, 2005). In such cases, the survivor and her advocate must decide whether to invoke an alienation claim against the perpetrator.

Purtroppo l’autrice ragiona da un’ottica femminista, ponendo come obbiettivo il massimizzare i vantaggi per la donna, piuttosto che porre al primo posto il benessere di tutti i bambini, qualunque sia il genere del genitore abusante:

To do so would be to validate a concept of dubious validity which has been widely misused against female victims of abuse and vigorously opposed by domestic violence experts and advocates. One advocate has coined the term “maternal alienation” to distinguish batterer-perpetrated alienation from the much maligned “parental alienation” which is most often used against mothers (Morris, 2004). This term has yet to catch on in the field. However, given many courts’ hostility to alleged alienation, as well as how abusers’ combination of intimidation and terror with alienating conduct causes genuine harm by undermining children’s safe relationship with their protective parent, the decision as to whether to allege alienation against an abusive father is not easily made.

Infine l’autrice arriva alle proposte per una strategia concreta, che parta dal dato di fatto che il negazionismo della PA/PAS è perdente nei Tribunali, e che cerchi di minimizzare la inevitabile protezione dei bambini (i commenti in italiano fra parentesi sono nostri).

 A Policy Proposal

Given the inherent problems with even the “reformulated” concept of PA, and also the fact that (1) courts and evaluators are unlikely to abandon the concept anytime soon, and (2) alienating behavior is indeed a factual reality, most often inflicted by abusive fathers, this paper offers the following brief outline of an approach to alienation that, if implemented conscientiously, could cabin alienation’s use to only those few cases where it is a legitimate issue. Such a proposal could most obviously be adopted by forensic evaluators and guardians ad litem, but it might also be of use to lawyers and to educate judges and legislators.

  1. Assess abuse first.  (L’autrice sostiene che nei casi di alienazione genitoriale praticata mediante accuse di abusi occorra prima valutare se tali accuse sono vere o false. Tuttavia anche l’alienazione genitoriale è un abuso che richiede protezione in tempi relativamente rapidi, meno di un anno).
  2. Require evaluators to have genuine expertise in both child abuse and domestic violence.  (Proposta ragionevole, purchè si tratti di esperti reali e non di abusologi o femministe fanatiche).
  3. Once abuse is found, alienation claims by the accused abuser should not be considered.  (Proposta ragionevole: è quanto scrisse anche Gardner).
  4. A finding of alienation should not be based on unconfirmed abuse allegations or protective measures by the favored parent.  (In realtà costruire false accuse per fingere di proteggere i figli è una tipica strategia dei genitori alienanti).
  5. Alienation claims should be evaluated only under two conditions: if (i) the child is actually unreasonably hostile to the other parent and resistant to visits, and (ii) there is active alienating behavior by the “aligned” parent.  (Proposta già seguita dai Tribunali ma che mette a rischio i bambini in quanto significa proteggere i bambini solo quando sono stati ridotti in condizioni tali da richiedere misure drastiche quali l’allontanamento dal genitore alienante).
  6. A parent may be accused of alienation only where the parent consciously intends the alienation and specific behaviors can be identified. (Proposta assolutamente erronea in quanto renderebbe impossibile proteggere i bambini da un alienatore che operi solo all’interno della propria casa quando nessuno osserva e che non palesi espliciatamente le proprie intenzioni).
  7.  Remedies for confirmed alienation are limited to healing the child’s relationship with the estranged parent.  (Proposta assolutamente erronea in quanto i bambini non si proteggono con le parole vuote: l’unico modo di proteggere i bambini nei casi di PAS di grado grave è l’allontanamento dal genitore alienante.   Senza tale misura nessuna efficacia ha un’ora a settimana di discussioni con uno psicologo).

Riassumendo, la strategia proposta dall’autrice è uno standard che renderebbe in molti casi impossibile provare l’alienazione (ad esempio il basarsi sulla percezione soggettiva del genitore alienante), chiede che i bambini non vengano protetti fino a quando l’alienazione non ha raggiunto il grado grave, e solo a questo punto propone misure di tutela oramai del tutto inefficaci.

 

5 Comments

  1. Psicologo

    ringrazio per il il lavoro di ricerca e documentazione che portate avanti, complimenti

  2. Anna

    Se tuo figlio alienato dal padre è maggiorenne, nessun tribunale può intervenire. Ma potrà anche riuscire a ritrovare da solo la realtà degli affetti

  3. francesca

    mio figlio ora maggiorenne non vuole avere più contatti con me ne con mia madre e con il resto della mia famiglia .lo usano contro di me anche in tribunale .mi accusano di cose false tipo infedeltà di essere bugiarda e chi più ne ha più ne metta.prima della separazione io e mio figlio avevamo un rapporto molto bello ,mentre con il padre no . secondo voi si puo considerare pas

  4. marianna marrocu

    come si fa a tutelare i propri figli senza dover continuare a subire e li dove la giustizia è lenta li dove sembra non interessare quando il dolore di una madre si trova con le mani legate e per mesi non riesce a vedere i propri figli x esclusiva volonta di chi mi ha fecondato colui non si puo certo chiamare padre mettendo a rischio vite pugnalandoti solo x farti soffrire e far credere ai figli che li ho abbandonati solo xche mi vuol vedere soffrire solo chi ha vissuto cio puo aiutarmi a liberarci grazie

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