Overcoming Barriers: un metodo per trattare l’alienazione genitoriale.

Overcoming Barriers Family Camp è un programma residenziale di 5 giorni finalizzato al trattamento di famiglie altamente conflittuali. Il programma è una combinazione di educazione psicologica, intervento clinico e terapia ambientale, indirizzato a famiglie intrappolate nella fase di transizione di un divorzio in cui è presente un minore che rifiuta i contatti con un genitore. L’idea del programma è venuta a uno degli autori dopo un tentativo di riunificazione con un padre rifiutato presso Camp Common Ground nel Vermont. Dopo un accurato screening delle questioni relative alle accuse di abusi e un lavoro iniziale con l’intera famiglia, doveva esserci un periodo di lavoro comune tra padre e figli. L’intervento non ebbe successo perchè l’altro genitore non diedo corso agli ordini del giudice, arrivò al luogo del campo con i figli, e i minori si rifiutarono di scendere dall’auto.

In seguito a questo tentativo iniziale di utilizzare il modello del campo intensivo, un gruppo di psicologi forensi, giudici e avvocati ha condotto alcuni incontri e sviluppato l’attuale modello.  L’attuale modello di intervento prevede il coinvolgimento di tutti i membri del sistema familiare (genitori, nuovi compagni e fratelli e sorelle acquisiti). Il programma pilota è parito nel 2008 con 5 famiglie per tre giorni. L’inclusione di tutti i membri della famiglia ha aggiunto un elemento di difficoltà, ma è stato cruciale per il successo. Sorprendentemente, tutti i genitori nel colloquio finale avrebbero richiesto un periodo di tempo più lungo, più attività cooperative per i genitori, e più interventi genitore-figlio. Il campo del 2009 è stato quindi di 5 giorni ed ha fatto tesoro dell’esperienza del programma pilota aggiungendo incontri quotidiani per i genitori, incontri genitore-figlio e familiari ogni volta che era possibile, e interventi con lo psicologo per tutti i partecipanti all’esperienza.

Il lavoro di cooperazione per i due genitori ha come finalità di fare in modo che essi possano lasciare il campo con un accordo sui tempi di collocazione e gestione comune dell’educazione dei figli o, se non è possibile, almeno un progetto su come collaborare su questo tema dopo il campo.

Anche quando l’obiettivo non è raggiunto, tutti i genitori vengono forniti di un programma di “aftercare” finalizzato nel supporto della pianificazione dei tempi di collocazione e gestione dei figli.

Overcoming Barriers Family Camp può mantenere le sue promesse e può risolvere casi di alienazione genitoriale valutabili su un livello che va da intermedio fino a quasi grave, purchè anche in presenza di problemi di incapacità genitoriale o dipendenza fusionale, siano però assenti gravi patologie mentali, violenza domestica o abuso di sostanze.

I coordinatori del programma sono tre noti professionisti.

  • Peggie Ward, PhD è psicologa e cofondatrice del Co-Parenting Assessment Center di Natick, Massachusetts. Ha avuto un incarico presso la Harvard Medical School.
  • Matt Sullivan PhD è uno psicologo con pubblicazioni su divorzi conflittuali, coordinamento dei genitori e alienazione dei minori. Ha avuto un incarico presso la Association of Family and Conciliation Courts Task Force on Parenting Coordination e ha lavorato per svariati anni con il gruppo istituito tra American Psychological e American Bar Association in m ateria di interventi psicologici su minori e famiglie.
  • Robin M. Deutsch, PhD, è uno psicologo e direttore del Forensic Services of the Children and the Law presso il Massachusetts General Hospital. E’ Assistant Professor of Psychology presso la Harvard Medical School.

Fonte:

  • Deutsch, R., Sullivan, M., & Ward, P. (2010). Overcoming Barriers Family Camp: A Program for High-Conflict Divorced Families where a Child is Resisting Contact with a Parent, The Family Court Review, 48, 166-135.
  • http://www.overcomingbarriers.org

 

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