(richardalangardner.wordpress.com) La sequenza di articoli su Internet contro Gardner ha un’unica fonte documentale e tutti i siti italiani che diffamano Gardner riprendono questa fonte. Il libro di Gardner da cui le citazioni sono state tratte non viene neppure consultato, anche perché non è stato tradotto in italiano.
L’autrice dell’articolo contro Gardner si chiama Stephanie Dallam.
La Dallam ha pubblicato nel 1998 sulla rivista Treating Abuse Today un articolo dal titolo “Dr. Richard Gardner: A Review of His Theories and Opinions on Atypical Sexuality, Pedophilia, and Treatment Issues”. Nell’articolo la Dallam riporta quelle che – secondo la sua personale interpretazione – sarebbero le vere convinzioni di Gardner, citando alcune frasi estrapolate dal suo libro del 1992 “True and False Accusations of Child Sex Abuse”.
Ma chi Stephanie Dallam? Un suo ritratto compare in un articolo pubblicato nel sito Internet delle infermiere della California www.workingnurse.com.
La Dallam infatti è un’infermiera professionale che all’inizio degli anni 90 lavorava presso la clinica dell’Università Missouri-Columbia con i bambini sofferenti a causa di malattie o incidenti. Nel corso del suo lavoro venne a contatto anche con minori che avevano sofferto traumi psicologici a causa degli abusi fisici subiti in famiglia. Colpita dal fatto che secondo lei le sofferenze psicologiche dei giovani pazienti venivano sottovalutate decise di frequentare corsi di psicologia e cominciò così ad interessarsi al fenomeno degli abusi sui minori. Si fece l’idea che le accuse di abusi sessuali sui minori fossero spesso considerate infondate a causa dell’attività manipolatoria di gruppi organizzati che intendevano agire sull’opinione pubblica per minimizzare la gravità degli abusi sessuali sui minori.
Per combattere questo fenomeno la Dallam nel 1998 fondò il Leadership Council on Childhood Abuse and Interpersonal Violence un’organizzazione non profit di cui fanno parte anche Joyanna Silberg e Paul Fink, due persone molto attive come detrattori dell’alienazione parentale. Paul Fink è noto anche per un articolo in cui ha affermato sulle pagine della rivista Clinical Psychiatry News che “i gruppi che stanno chiedendo il riconoscimento della PAS nel DSM-V sono interessati a farlo perchè non vogliono interferenze nella loro attività di abuso sui bambini“. A questo articolo seguì un putiferio di reazioni indignate da parte degli studiosi che lavorano nel campo della PAS e Fink dovette ritrattare per evitare querele. Joyanna Silberg invece è nota come autrice della teoria della Domestic Violence by proxy, secondo cui la PAS sarebbe inesistente quando ne sono bersaglio i padri, mentre si tratterebbe di violenza domestica per procura nei casi in cui le madri ne sono bersaglio e perdono i figli per la manipolazione del padre.
La Dallam e il Leadership Council sono convinti che in moltissimi casi i giudici dopo la separazione dei genitori in caso di contesa sulla custodia affiderebbero i minori alla custodia del genitore che ha abusato di loro (cioè – secondo la Dallam – il padre). Negli Stati Uniti ciò avverrebbe in ben 5000 casi ogni anno, anche se l’articolo non specifica la fonte di questo dato statistico.
La signora Dallam ha fondato anche una struttura per il recupero dei minori traumatizzati collocata in un ranch da lei attrezzato a questo scopo dove pratica la ippoterapia con i cavalli.
L’articolo della Dallam contro Gardner sintetizza alcuni contenuti del libro di Richard Gardner “True and False Accusations of Child Sex Abuse”, un volume di 748 pagine pubblicato nel 1992 che riassume gli esiti della decennale esperienza clinica di Gardner con i minori abusati. Dallam ad esempio riporta solo alcune frasi tratte dal capitolo che parla della terapia del minore e dei componenti della sua famiglia, alla luce delle ipotesi teoriche di Gardner sul tentativo di interpretazione in senso evoluzionistico delle patologie della sessualità umana di cui si parla in questo post. Sugli altri punti trattati dall’articolo si rimanda questo post. La Dallam conclude la sua analisi sostenendo che le idee di Gardner sarebbero simili a quelle di un’organizzazione a favore della pedofilia attiva negli USA negli anni 80 il NAMBLA.
Gardner nel 2002 ha pubblicato un articolo di replica alle critiche e alle accuse che gli erano stato rivolte anche da altre fonti precisando:
Non sono mai stato membro di questa organizzazione, e sono contrario ai suoi principi. Gi uomini che hanno rapporti sessuali con i ragazzi li sfruttano, corrompono, e contribuiscono alla sviluppo in loro di psicopatologie sessuale. La posizione del NAMBLA è che se il bambino acconsente, allora l’atto pedofilo è accettabile e persino auspicabile. Si tratta di una razionalizzazione di una depravazione. I bambini possono essere sedotti rendendoli consenzienti a qualsiasi cosa, compreso l’omicidio. La società deve proteggersi da coloro che vorrebbero sfruttare i nostri figli. Il carcere è un posto ragionevole per fornire tale protezione. [The American Journal of Family Therapy, Volume 30, Issue 5 October 2002 , pages 395 – 416]
Fonte: http://richardalangardner.wordpress.com/2013/04/18/la-severa-inquisitrice-di-gardner/