Intervista al dr. Warshak sul suo programma di recupero per bambini colpiti dalla PAS

L’intervista rilasciata ad periodico canadese prende spunto dalla decisione di allontanare un bambino di 13 anni dal padre, che lo aveva alienato facendogli odiare la madre, affidandolo alla stessa.  Il dr. Warshak ha sviluppato un programma che, in 4 giorni, aiuta i bambini alienati ed allontanati dal genitore alienante ad uscire dal lavaggio del cervello che hanno subito.

Può il tribunale dire a qualcuno chi deve amare? Si può almeno provare, ha deliberato il giudice James Turnbull della Superior Court of Ontario nella recente sentenza che riguarda il caso di LS un ragazzo di 13 anni sistematicamente manipolato dal padre per indurlo a odiare la madre.  Il giudice canadese ha stabilito l’affido esclusivo alla madre e ha deciso che lei aveva il diritto di far trasportare il minore, (anche contro la sua volontà se necessario), al luogo in cui partecipare ad un trattamento  per contrastare “il sottile abuso emotivo” instaurato dall’ex marito. Il programma di trattamento è stato creato dal dottor Warshak di Dallas, autore del libro “Divorce Poison

DOMANDA “In questo caso il giudice Turnbull è stato molto bene impressionato dalla sua proposta di rimedio. La sentenza ha causato qualche subbuglio in Ontario perchè ordina che il minore venga indotto a partecipare al programma anche contro la sua volontà… Si tratta di una decisione nuova per lei?
WARSHAK: “Sta diventando sempre più una decisione abbastanza comune, man a mano che i tribunali diventano consapevoli del danno causato ai minori dalla manipolazione. I giudici sono sempre più propensi a dire ai minori che non possono scegliersi i loro genitori per lo stesso motivo per cui non possono votare o bere alcolici. Non solo i ragazzini devono smettere di comportarsi come titolari dei diritti degli adulti,  il giudice dice anche agli adulti di smettere di comportarsi come ragazzini.

DOMANDA: “Ci parli dell’alienazione parentale e di come funziona il suo programma…
WARSHAK: «Credo che sia la meno riconosciuta forma di abuso emotivo sui bambini.

In alcuni casi, le memorie dei bambini delle belle cose fatte con il genitore alienato vengono lavate via, non ricordano che il genitore alienato era presente ad eventi importanti.  Anche se ci sono fotografie che lo provano, la visione negativa del bambino è così radicata da rifiutare l’evidenza.  I tentativi dei genitori alienati di raggiungere i figli con cartoline e regali vengono boicottati.  In un caso, ad una ragazza era stato detto se davvero il padre avesse voluto vederla, le avrebbe inviato soldi per i biglietti aerei.   Qualche anno dopo la ragazza ha trovato un cassetto pieno di biglietti aerei, che il padre le aveva comprato ed inviato, e la madre aveva nascosto.

In un altro caso una donna di 30 anni si è riconciliata con il padre solo dopo la morte della madre.  Solo allora ha finalmente potuto vedere gli assegni che ammontavano a 4 anni di studi che il padre aveva inviato alla madre, ma che la ragazza non aveva mai visto.  La madre le aveva detto che il padre non inviava soldi per farle frequentare l’università.   […]

La fase iniziale del programma di recupero dura 4 giorni.

Gli approcci tradizionali sono basati su terapie settimanali.  Dopo due anni il terapeuta decide che è stato un fallimento, ed a questo punto il bambino è cresciuto ed è più difficile risolvere il problema.   Quando il veleno da divorzio colpisce, a volte è così rapido che da un giorno all’altro un bambino che amava un genitore inizia a rifiutarlo.  Per fortuna, risolvere il problema può essere quasi altrettanto rapido.   A nostro favore abbiamo che il bambino vuole riconnettersi con il suo genitore ed uscire dal legame in cui si è trovato invischiato.   Certamente in 4 giorni non possiamo risolvere tutti i danni causati da anni di vita in una guerra familiare.

Quello che possiamo fare è aiutare il bambino a riacquistare una parte significativa della sua identità.  Quando il bambino non sente più il bisogno di rifiutare un genitore per dimostrare alleanza con l’altro, è enormemente liberatorio e rinforza il desiderio del bambino di mantenere il legame.   In 4 giorni non possiamo aiutare il bambino a fare i conti con quello che è un capitolo tragico della sua vita.  Ma possiamo fermare questa tragedia.

Abbiamo provato anche a guarire anche i genitori alienanti.  Ma non abbiamo altrettanto successo che con i bambini.  Abbiamo avuto qualche successo, ma in altri casi i genitori alienanti non hanno interesse a cooperare.  Nei casi peggiori, finiscono per rigettare i bambini “se non sei con me sei contro di me”.  Anche se il genitore alienante non cambia, i bambini possono imparare abbastanza da resistere alla loro influenza senza soccombervi.

Diamo ai bambini gli strumenti per poter essere bambini, e rimanere al di fuori dei conflitti fra gli adulti.»

Articolo originale e completo in inglese

2 Comments

  1. Flo

    Scusate, so che non è qua che dovrei scrivere, ma non ho trovato su questo sito un luogo per esporre i miei pensieri in proposito… Sto leggendo appassionatamente diversi articoli di qua oggi (tra cui quello interessantissimo qua sopra), poichè questo è stato (..lo è ancora?…) un mio problema. Fino a stamani nemmeno sapevo cosa fosse la PAS…ovvero la definizione… Però conosco molto da vicino il problema essendone stata una vittima. Mio fratello nonostante i suoi 35 anni ancora lo è ma non lo riconosce…
    Io a 21 anni scappai da casa di mia madre per andare da mio padre con cui non potevo avere contatti dall’età di 14-15 anni…e da quell’età non avevo potuto averne anche con mia nonna paterna. A tutt’oggi mio fratello non parla con loro.
    Mi domando quali segni questa adolescenza possa avermi lasciato… sono attualmente anche vittima di mobbing e mi domando se le due cose possano essere correlate. L’essermi resa conto del plagio ed essere scappata può essere stata una risoluzione, o magari degli strascichi della vicenda possono essere presenti nei miei comportamenti e sentimenti attuali? Al momento ho deciso di seguire una cura da uno psicologo per via del problema del mobbing…non ho ancora iniziato, ma sarei curiosa di capire se anche questa sfaccettatura del mio passato possa aver contribuito a trovarmi in questo problema.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *