L’articolo è stato pubblicato sul numero 8-9/2013 della rivista Famiglia e Diritto per dare ai lettori chiarimenti sul fondamento scientifico della Sindrome d’alienazione parentale, una patologia comportamentale che può colpire un bambino in un vissuto familiare particolarmente conflittuale, una patologia alla quale hanno fatto ampio riferimento i provvedimenti qui annotati della Cassazione e della Corte bresciana nell’ambito di una controversia sull’affidamento di un minore.
Abstract
La Sindrome di alienazione parentale e più in generale l’Alienazione genitoriale sono un fenomeno osservato nelle cause di separazione conflittuale e affido controverso di minori che consiste in un’azione di screditamento più o meno consapevole da parte di un genitore dell’altro sino a indurre un vissuto attivo di alienazione, di distacco emotivo, di straniamento del minore verso l’adulto vessato.
Vi sono i detrattori della teoria della PAS prevalentemente provenienti dall’universo femminista militante dei Gender studies che ritengono infondata una diagnosi siffatta, ma viceversa un’ampia letteratura psicologica e neuropsichiatrica reca consistente supporto al concetto di Alienazione parentale1. Indipendentemente dai differenti fattori che possono entrare in gioco in ogni singolo caso, e al di là dei limiti e delle polemiche che la teorizzazione della PAS prima e dell’Alienazione parentale2 dopo ha suscitato, occorre riconoscere che il fenomeno esiste. Qualunque ne sia la causa (e in psichiatria abbiamo sempre etiologie multifattoriali e svariate concause secondo il lessico giuridico), è un problema con il quale dovremo confrontarci nei casi di figli contesi a seguito di separazioni conflittuali.
Con uno sguardo al futuro l’ Alienazione parentale dovrebbe essere valutata sia nelle dinamiche intrafamiliari, sia in quello che viene chiamato Esosistema (rapporti tra l’individuo e l’ordinamento) sia, in un’ottica più vasta, con riguardo al c.d. Macrosistema (religione, storia, leggi e cultura) e al Cronosistema (il ruolo del passare del tempo anche nelle decisioni e nei loro effetti pratici). Il compito dei professionisti operanti negli àmbiti psicologico e giudiziario dovrebbe dunque essere quello di riuscire a collaborare, allo scopo di tutelare i diritti di ognuno tentando di offrire progettualità alle famiglie separate.
Fonte/Credits: http://www.ipsoa.it/famigliaediritto/