Il dott. Marc A. Friedlander era un papà senza alcun precedente di violenza, a cui la ex moglie impediva i contatti con i figli.
A lungo attese pacificamente ma invano un intervento della magistratura.
Dopo 27 mesi acquistò una pistola e uccise la ex moglie con 13 colpi in un parcheggio.
I figli (che secondo la testimonianza di Gardner erano vittime di alienazione genitoriale) vennero affidati a cugini paterni. Marc venne condannato a 42 anni, poi ridotti a 7.
Tutto questo avvenne nel 1988, quando ancora non c’era consapevolezza che l’alienazione genitoriale è un abuso sull’infanzia.
Ma già allora il processo a Marc suscitò dibattiti su etica e morale e sulla responsabilità del sistema giudiziario, similmente a vicende in cui pedofili vengono uccisi.
Oggi sappiamo che l’unica soluzione legale ed efficace, nei casi di alienazione grave, è l’allontanamento dal genitore alienante. Grazie a questo intervento si evita che l’abbattimento del genitore alienante, soluzione illegale e da cui ci dissociamo, sia l’unico modo in cui il genitore alienato possa porre fine all’abuso subito dai figli.
Un altro papà alienato, il dott. Rick Lohstroh, non ha agito nei confronti della ex, alienatrice ed autrice di false accuse, venendo ucciso a colpi di pistola dal figlio alienato di 10 anni. Anche in questo caso la magistratura ha allontanato i figli dalla madre alienante solo dopo la perdita di una vita umana.
Fonti della notizia: The Washington Post, http://www.highbeam.com/doc/1P2-1266982.html