7 Comments

  1. Caraboni

    Siete voi che siete alienati il vostro cervello e la vostra politica sfasciata.fatela finita con queste imbecillagini non c’e alienazione parentale c’e solo prepotenza e sopraffazione da parte del coniuge che il minore rifiuta.

  2. batman

    Grazie per il commento. Provvediamo a girarlo al ministro Speranza che ha firmato la risposta all’interrogazione di cui parla il post. Valuterà lui cosa fare in merito.

  3. Una mamma

    Tanto chi non vuole capire continuerà a non capire. Su un argomento tanto ovvio, non ci dovrebbero essere neppure discussioni. Non c’è neppure bisogno di risalire a Gadner, DSM ….: “un genitore impedisce all’altro di vedere il figlio, privando il minore del diritto alla bigenitorialita’ e arrecandogli grave danno e nonostante gli ammonimenti,le sanzioni o altro…perdura nel comportamento ostacolarne, perde l’affido condiviso. Poi le accuse dell’uno e dell’altro genitore devono trovare riscontro in sede processuale. Anche il genitore maltrattante non è mai visto dal minore completamente nero e l’altro completamente bianco. Questo accade solo con l’alienazione..
    Il diritto alla bigenitorialita’ che alcuni vorrebbero eliminare, non è né un capriccio, né un dispetto degli uomini contro le donne o viceversa, ma un diritto del minore. Punto. Tutto i resto sono chiacchiere di chi vede le cose in modo banale e generico.
    la legge 54 non può essere abolita, tuttalpiù può essere potenziata e modificata poiché è un diritto inviolabile del minore. Non credo che possano né con proclami,né con la raccolta firme.
    Riporto articoli:

    il diritto del minore alla bigenitorialità è consolidata da tempo nei vari ordinamenti europei ed è presente nella Convenzione dei Diritti del Fanciullo sottoscritta a New York il 20/11/1989 , resa esecutiva in Italia con la legge 176/91. Con la legge 54/2006 in Italia si riconosce il principio della bigenitorialità attraverso l’affido condiviso per i figli di coppie separate anche non sposate. L’ art 337 ter del codice civile dice testualmente “il figlio minore ha diritto a mantenere il rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere cura e assistenza da entrambi e di conservare i rapporti significativi con gli ascendenti di ciascun ramo genitoriale”.
    La disciplina dell’Affido Condiviso ha attenzionato le procedure di ascolto del minore, onde permettere un reale perseguimento del suo interesse. È innegabile che nell’ambito di molti giudizi di separazione, divorzio e di affidamento sia diffuso il fenomeno consistente nell’atteggiamento di un genitore che tenta, in buona o cattiva fede, di allontanare il figlio dall’altro genitore addossando a quest’ultimo una serie di colpe e di responsabilità, vere o presunte, che possono trovare la loro giustificazione, al massimo, in sede processuale ove è possibile un approfondimento istruttorio e un riscontro probatorio finalizzato alla verifica dell’idoneità o meno del genitore accusato e di quello accusante; giammai, tale tentativo di “esclusione” e di “demonizzazione” deve essere rivolto unilateralmente nei confronti del minore affinchè questi sia indottrinato su come comportarsi nei confronti dell’altro genitore o, ancora peggio, sulla natura delle risposte da fornire alla domande del Giudice, in sede di audizione, sovraccaricando il minore di ulteriori momenti stressanti e costringendolo ad erigersi quale “arbitro” dei conflitti e delle frustrazioni degli adulti. ( fonte: il sole 24 ore)
    . In particolare il superiore interesse dl minore è riconosciuto dall’art 3 della Convenzione dell’ONU sui diritti del fanciullo in cui si afferma che in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle Istituzioni Pubbliche e Private, di Assistenza Sociale, dei Tribunali, delle Autorità Amministrative e degli Organi Legislativi il superiore interesse del minore deve essere una considerazione preminente. A tal proposito si sottolinea come gli Stati con la sottoscrizione si sono impegnati a porre in essere non solo norme di protezione dei diritti dei minori, ma soprattutto si sono impegnati ad adottare politiche sociali che devono essere conformi a tutelare l’interesse del minore e tale finalità deve essere perseguita da tutte le Istituzioni. Così come l’art.24 della Carta di Nizza propone lo stesso principio della Convenzione dell’ONU (ovvero che ogni sistema deve mirare a garantire l’interesse del minore negli atti allo stesso relativi), ma l’innovazione consiste nella formulazione del terzo comma del medesimo articolo, secondo cui ogni bambino ha diritto ad intrattenere regolarmente relazioni personali e contatti diretti con i due genitori., salvo qualora ciò sia contrario al suo interesse. Sottolineando così il legame fra interesse del minore e bigenitorialità. Tale legame è indivisibile nell’interpretazione data alla tutela del “rispetto della vita familiare” di cui all’art 8 della CEDU.Ciao

  4. Massimo Perugini

    I giornali dovrebbero informare…. Voi non lo fate. Il ministro ha risposto. L’alienazione parentale esiste e porta gravi danni al bambino ch ne è vittima. Questo dice la Scienza al contrario di ciò che avete scritto. Si impone un velocissimo cambio di mestiere. Vi direi di vergognarvi ma per farlo occorre un embrione di coscienza e voi non lo avete.

  5. Francesco

    Non si nega che esista una forma di condizionamento, anche se non è scontata perché il rifiuto può scaturire da altro, però occhio perché i gestori di case famiglia e comunità lucrano su queste tematiche pur sapendo bene che il collocamento in struttura non soltanto non risolve ma aggrava una situazione precaria di suo

  6. Monica Sanna

    Io sono del parere che un figlio abbia il diritto di vivere sia con babbo che con mamma nella stessa misura di tempo (una settimana con il padre e una settimana con la madre) questa deve essere la soluzione (legge) giusta il bambino non è più di uno più o più dell altro genitore il bambino non si deve sentire conteso il bambino deve vivere in un clima sereno dove nessun genitore si può permettere di screditare l altro la legge deve stabilire che i genitori si devono prendere cura di lui nella medesima maniera dal compagnarli a scuola dalla baby sitter dai nonni paterni dai pediatri etc etc non esisterebbero conflittualità tra i genitori. i privilegi e le fatiche di crescere un figlio sarebbe sarebbe equiparato per entrambi a beneficio dei figli e di quei nonni paterni che vengono considerati dalla legge meno di niente come i padri. senza parlare poi del fattore economico strappi dal cuore i figli e dai padri e ai nonni paterni e gli imponi di pagare gli alimenti. Gli alimenti il padre li paga quando per metà del mese i figli vivono a casa con lui non quando la legge glieli sequestra e li rende proprietà o degli oggetti privati di solo la madre….

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