Bambini non protetti da madre abusante – Il Tirreno

«Ho presentato ventitrè denunce penali contro la mia ex moglie ma sto ancora aspettando giustizia – racconta l’uomo – nel frattempo i mie figli hanno perso il padre, infangato da mille bugie e sono, secondo me, diventati un’arma di ricatto». Inizia così lo sfogo di un uomo che si sente abbandonato dai suoi stessi figli «messi – dice – contro di me dalla madre» e dal sistema giudiziario lento nell’accertare eventuali responsabilità. Secondo il padre dei due ragazzi, infatti, nelle vicende accadute in questi anni «non si è stati in grado di accertare le responsabilità di una donna che si è macchiata del grave reato di stalking».

Fonte/Credits: http://iltirreno.gelocal.it/

Accusa l’ex moglie di stalking: “Mi taglia le gomme”. E c’è un video.

La denuncia di un padre di due figli che non riesce più a vederli: “Mi ha aggredito anche in pubblico e mi ha tagliato le gomme della macchina per quattro volte”. E lui ha filmato uno dei “raid”
di Pasquale Petrella

Il momento in cui vengono tagliate le gomme. (Sul il sito il filmato)

Il momento in cui vengono tagliate le gomme. (Sul sito il filmato)

PRATO 13-4-2015 — Le hanno provate tutte. Forse. Hanno affidato i due figli a entrambi i genitori in orari e giorni prestabiliti. Poi li hanno affidati alla mamma con turni più ristretti per il padre, infine, per tre mesi li hanno messi anche in una casa famiglia sotto la tutela dei servizi sociali. Dopo otto lunghi anni di angosce e sofferenze la situazione è più che peggiorata e le vittime maggiori sono proprio i due figli della coppia separata, che sono in difficoltà.

Ma al padre, i giudici e gli assistenti sociali non hanno mai affidati i ragazzi. Ed è quello che l’uomo lamenta. «Ho presentato ventitrè denunce penali contro la mia ex moglie ma sto ancora aspettando giustizia – racconta l’uomo – nel frattempo i mie figli hanno perso il padre, infangato da mille bugie e sono, secondo me, diventati un’arma di ricatto».

Inizia così lo sfogo di un uomo che si sente abbandonato dai suoi stessi figli «messi – dice – contro di me dalla madre» e dal sistema giudiziario lento nell’accertare eventuali responsabilità. Secondo il padre dei due ragazzi, infatti, nelle vicende accadute in questi anni «non si è stati in grado di accertare le responsabilità di una donna che si è macchiata del grave reato di stalking».

«Un giorno – prosegue – ha avuto il coraggio di telefonare a mia madre ultraottantenne e sofferente di cuore e dirle di andare a riconoscere la mia salma in ospedale, facendole credere che fossi morto. Inoltre mi hanno tagliato per quattro volte le gomme dell’auto e lo stesso è successo una volta alla mia attuale compagna. Alla fine esasperato ho messo una telecamera all’esterno della mia casa e ho scoperto che a tagliarle, di notte, era stata lei».

L’uomo ha presentato anche in questo caso la denuncia « eppure a oggi è lei – afferma – che ha i miei figli, ai quali racconta che sono io ad averli abbandonati, dopo che non riesco a vederli neppure nei giorni in cui il giudice ha stabilito che stiano con me, perché loro madre trova mille scuse per non farmeli trovare». «Soffro terribilmente per non poterli abbracciare e non poterli seguire come vorrei – continua – Per il bimbo più piccolo non eravamo d’accordo sul tipo di scuola che avrebbe dovuto frequentare: io chiedevo la scuola pubblica e lei voleva quella privata. Così ha deciso il giudice e sentenziato per quella pubblica. Il risultato? – racconta – lei non lo ha mandato a scuola fino a dicembre quando c’è stata una nuova udienza del giudice. Il bambino quell’anno è stato bocciato e da lì sono iniziate la crisi che lo ha portato a odiare la scuola e a essere anche espulso».

Il padre continua a raccontare anni difficili e liti frequenti anche in pubblico, compresi episodi nei quali la donna avrebbe alzato le mani nei suoi confronti. «Quando per evitare la situazione di conflittualità ho lasciato la casa per un paio di mesi – racconta ancora l’uomo – mi sono ritrovato non solo con tutte le serrature cambiate ma anche con tutti i miei beni venduti. Mobili, libri rari, una collezione di dischi, capi di abbigliamento. Tutto venduto. E sul lavoro? Avevo più di cento clienti, li ha avvicinati uno per uno fino a farli andare via quasi tutti. E adesso rischio di perdere anche la casa».

«Io voglio una giustizia giusta che sappia giudicare guardando i fatti e non gli stereotipi – conclude – Quella donna ha presentato un sacco di denunce contro di me, ma mai un certificato medico e, quelle denunce sono state tutte archiviate. Ora ci sono invece quattro processi penali nei suoi confronti che dovrebbero andare a sentenza e nel frattempo i miei figli sono in sua balìa. Un giorno, quando spero che la giustizia trionferà, chi ripagherà me e i miei figli per tutte queste sofferenze?»

Fonte/Credits: http://iltirreno.gelocal.it/

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