Bambini coraggiosi o orribilmente plagiati dall’alienazione genitoriale?

Un caso reale, triste e scioccante che, ad avviso di molti esperti, documenta come bambini che hanno subito il lavaggio di cervello dell’alienazione genitoriale rimangono devastati anche da adulti.

Il sito web CorageousKids [1] riporta la lettera di una 23-enne, che accusa ed odia il proprio padre ed i giudici, che la avrebbero da bambina voluta affidare al padre abusante, che picchiava lei, la madre, il fratellino: “mamma provò a proteggerci e tenerci a casa, ma nostro padre arrivò con la polizia.  Entrarono, ci cercarono e presero da sotto il letto dove cercavamo di nasconderci”.

 

Il sito web GlennSacks [2], basandosi sugli accertamenti dell’autorità giudiziaria, ricostruisce una storia ben diversa.  La madre H.C. dal 1990 al 93 tenta 10 volte di ottenere la custodia dei figli facendoli dichiarare abusati, ma tutte le volte 7 giudici diversi le danno torto.  I testimoni la smentiscono. Non trovano alcun fondamento le numerose e pesanti accuse della donna contro il padre dei suoi primi due figli e la sua nuova compagna, il padre del suo terzo figlio e la sua nuova compagna, contro sua madre, suo padre, il suo padrone di casa, il suo vicino di casa, e parenti vari.  Vari psicologi certificano che praticava il lavaggio del cervello ai figli per alienarli dal loro padre (PAS), poi accusando il padre dei problemi mentali sviluppati dai figli. Le vengono diagnosticati multipli disordini di personalità fra cui la MSbP, in cui un genitore inventa, induce o esagera sintomi medici nei figli.

Il padre risulta essere un genitore amorevole ed adeguato.

Gli vengono quindi affidati i figli: una bambina di 7 anni ed un bambino di 9.

Ma la madre li rapisce e sparisce nel nulla, insieme ad un terzo figlio più piccolo, che aveva avuto da un altro uomo.  Riappaiono nel 2008, 15 anni dopo.  I tre figli sono oramai adulti, ma ancora non riescono a realizzare che era tutto falso. La ragazza continua a credere che suo papà aveva rotto le ossa al fratellino, anche dopo aver letto i documenti che mostrano che si trattava di un incidente in un parco giochi.  All’epoca la madre denunciò un parco giochi (e non il padre), ottenendo 50,000$ di risarcimento.

Che se la cava con la condanna ad un anno in prova e 40 ore di servizio sociale.

Viene lasciato al giudizio di chi legge valutare se il padre ed i giudici sono dei criminali, o se invece tre esseri umani sono stati rovinati da una donna mentalmente malata, ed è invece criminale chi aiuta queste donne malate (in Italia l’ipotesi di reato è favoreggiamento o concorso nel reato di maltrattamento di minore).

Chiudiamo con la speranza che prima o poi i tre figli (purtroppo, anche quello con un padre diverso) riescano a capire quale orrore hanno realmente subito, ed ad uscirne.

 

[1] http://www.courageouskids.net/stories/jennifer.htm

[2] http://www.glennsacks.com/blog/?p=3265

 

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