Il dr. Craig Childress ha pubblicato un articolo dal titolo “The Solution to Parental Alienation” nel quale discute l’inefficacia delle attuali modalità d’intervento per proteggere i bambini dall’abuso dell’alienazione genitoriale:
Il trattamento di un esperto della salute mentale senza aver prima richiesto l’allontanamento protettivo dalle pratiche distorte e patogeniche del genitore alienante mette il bambino a rischio considerevole, in violazione dei codici etici dell’APA (Associazione Psicologici Americani) che richiedono l’interruzione delle terapie che rischiano di danneggiare il cliente
Il dr. Childress sottolinea, come primo passo, la necessità di un modello basato sulla teoria dell’attaccamento che permetta di riconoscere quando un bambino è vittima dell’alienazione genitoriale fin dalle prime fasi dell’abuso.
Il paradigma di Gardner richiede che il genitore alienato dimostri l’alienazione genitoriale nei tribunali, il che è un processo lento, difficile ed estremamente costoso. Anche quando l’alienazione è dimostrata, i giudici potrebbero non disporre l’allontanamento dal genitore alienante per via di un erronea tutela data al legame apparentemente forte con il genitore alienato, ed invece ordinare una inutile “terapia di riunificazione”.
In realtà tale legame rappresenta una relazione altamente distruttiva in cui il ruolo di genitore è invertito con il ruolo di figlio: il bambino è usato dal genitore alienante per soddisfare le proprie necessità psicologiche. Tale inversione è considerata altamente patologica. Anche se limitata alla sfera psicologica, tale relazione invertita rappresenta una forma di incesto, in cui il bambino viene psicologicamente sedotto ed usato dal genitore.
Il dr. Childress propone che gli psicologi debbano rifiutare di effettuare tali terapie:
Se nessun terapeuta effettuasse un trattamento per l’alienazione genitoriale senza prima che il Tribunale abbia disposto l’allentamento dal genitore patogenico, allora i giudici dovrebbero disporre la separazione protettiva durante le fasi attive del trattamento e del recupero del bambino.
Dopo l’allontanamento il dott. Childress propone di recuperare il bambino nel seguente modo:
Riguardo allo stress del bambino per la separazione protettiva dal genitore attualmente alleato, si deve considerare che il bambino è perfettamente capace di porre fine alla separazione protettiva in qualunque momento divenendo non-sintomatico. Se il bambino davvero vuole che la separazione protettiva finisca, deve solo evidenziare il normale affetto verso la normale genitorialità del genitore alienato, mentre la situazione è monitorata dallo specialista.
Grazie a questo espediente il bambino si sentirà “scusato” per il suo “tradimento” dell’alleanza con il genitore favorito, perché il suo comportamento con il genitore rifiutato sarà ridefinito come passaggio obbligato opportunistico per ricongiungersi con il genitore favorito. Dopo un periodo di tempo il bambino, grazie alle regole stabilite dalla magistratura, saprà uscire da una interpretazione meramente opportunistica delle stesse e sviluppare una relazione autentica con il genitore precedentemente alienato. Il sistema di regole della terapia serve quindi per offrire una via d’uscita dalla trappola del conflitto di lealtà.
Fonte:
http://www.drcachildress.org/asp/admin/getFile.asp?RID=76&TID=6&FN=pdf
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Sono una madre disperata,sto vivendo anch’io questo dramma da quando mio figlio aveva quasi 6 anni il padre ha incominciato ad avere un’atteggiamento morboso a livelli allucinanti nei sui confronti,escludendo sempre in modo più evidente la mia figura materna.
Ora mio figlio ha 11 anni e da giugno 2012 dopo tantissime discussioni e litigate, il padre è stato allontanato da casa, li è incominciato un percorso tra assistenti sociali (inesistenti/inadeguati) psicologi, e oggi dopo più di un’anno e mezzo non ho ancora risolto nulla. Il TRIBUNALE di TORINO non ha ancora emesso un decreto, e il padre DITTARORE fa quello che vuole, circuisce in tutti i modi il figlio, non rispetta il calendario di visita fatto dal SERVIZIO SOC.,mi minaccia di denuncie x qualsiasi cosa anche banale.
Secondo me sono tempi tra Tribunali e Servizi troppo lunghi a gestire e rispondere a queste situazioni, e chi ne fa le spese è sempre e solo il bambino che non può reagire al genitore alienante!!!!
Se potete aiutarmi su cosa potrei fare x velocizzare quanto sopra vi ringrazio. saluti
R.V.
Dimostrare ai propri figli che i sropusi e gli abusi non si devono subire ma che con i modi corretti si ottengono dei risultati notevoli da una grande gratificazione. e8 da incorniciare, lieta del lieto fine 🙂