La psichiatria classica individua quattro grandi categorie di paranoia: la querulomania, l’erotomania, la gelosia e la persecutorietà.
La queulomania è una particolare forma di disturbo delirante cronico nel quale il soggetto affetto ritiene di aver subito gravi torti, di diversa natura, per i quali cerca di ottenere giustizia seguendo le vie legali, con l’istruzione di una o più cause giudiziarie.
Anche quando i torti sono totalmente immaginari, la denuncia è spesso portata avanti con abilità forense e plausibilità. I soggetti sono persone capaci di vedere solo un lato della questione, il proprio, e con la loro assenza di dubbi riescono ad attivare casi giudiziari che normalmente non verrebbero aperti. Quando nelle aule di giustizia viene loro dato torto, nemmeno il dover pagare penali e ricche parcelle di avvocati riesce a dissuadere il soggetto affetto, che continua a riproporre appelli o ad aprire nuovi casi legali.
Dopo aver esaurito le proprie finanze e forse quelle della famiglia, delusioni persecutorie iniziano a stabilirsi nel soggetto. Accusa i giudici di corruzione, ed a volte anche i propri avvocati.
Sebbene ben preparati nelle questioni legali, possono prima o poi perdere le staffe, abbandonando platealmente l’aula o ricorrendo a minacce violente. Non rari sono i casi in cui questi soggetti commettono un atto di violenza contro un funzionario del Tribunale al fine di attrarre attenzione sul loro caso.
La paranoia querulans è classificata al punto 297.8 nel capitolo V del manuale diagnostico ICD-9-CM.
Qualora le cause legali siano attivate da un genitore affetto da questa paranoia contro l’altro genitore e bvengano coinvolti i figli, possono essere causa di alienazione genitoriale (PAS).
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Come la Sabrina!