“Nella nostra ampia casistica abbiamo riscontrato, nella quasi totalità delle situazioni, un forte coinvolgimento dei nonni nell’azione di alienazione del minore. La programmazione del bambino contro uno dei due genitori viene agita non solo dal genitore affidatario, bensì dall’intero entourage familiare di questo.
In molti casi l’azione della nonna materna è risultata marcatamente più pregnante di quella operata dalla madre stessa. […] Se i nonni giocano un ruolo tanto importante in famiglie normali, è facile comprendere cosa accada in famiglie separate. Il genitore affidatario, privato necessariamente del sostegno del coniuge nella cura e nell’accudimento dei figli, ancora di più ricorrerà all’aiuto della sua famiglia d’origine. Non di rado vi è un riavvicinamento anche fisico (con il trasloco in abitazione vicina a quella dei nonni o addirittura con il rientro nella casa d’origine).
Può succedere quindi che il genitore affidatario in realtà abdichi al suo ruolo di genitore, tornando ad essere figlio e lasciando che il proprio bambino sia “filiato” dai nonni (per i quali il rientro in casa della figlia con un bimbo piccolo molto spesso coincide con una vera e propria rinascita, con una seconda gioventù). In questi casi è frequente osservare relazioni genitore-bambino che assomigliano molto più a rapporti tra fratelli, mentre l’autorità genitoriale spetta ai nonni. Già Haley (1985) aveva notato che in situazioni simili la nonna tende ad essere dominante, mentre la mamma lascia che sia la propria madre a prendersi cura del figlio.
Soprattutto in queste situazioni è possibile che l’azione alienante sia agita principalmente dai nonni. […]
Nelle famiglie in cui si assiste, dopo la separazione dei genitori, all’alienazione del bambino al padre è ricorrente un’organizzazione familiare di stampo fortemente matriarcale: in questi nuclei sono le donne ad avere il potere mentre i maschi sono solitamente figure accessorie, secondarie, di scarso prestigio. […]”
[Estratto dalla sezione 3.1.3 pag. 44 di “La Sindrome da Alienazione Genitoriale (PAS)”, Guglielmo Gulotta, Adele Cavesan, Moira Liberatore, Collana di Psicologia Giuridica e Criminale]
claudio giombi
Quanto avrei da dire a proposito
Antonietta
Se i giudici e ass fossero meno favorevoli alla maternal preference non accadrebbe tutto questo
Luca
Ci vorrebbero delle leggi a favore di questa dinamica perchè il bambino non costruisce la sua protezione nel babbo e un domani, quando i nonni non ci saranno più, il bambino stesso avrà sicuramente delle difficoltà e delle insicurezze