Dal mobbing familiare alla PAS – Dott.ssa Ilaria Corleto

fotoilariaNegli ultimi anni si è riscontrato un notevole aumento del numero delle separazioni coniugali, spesso accompagnate da conflitti. In tali situazioni l’elemento patologizzante non è la separazione, ma il tipo e la qualità di relazione che caratterizza le coppie che si separano e che investe, di conseguenza, i minori.

A tale proposito, occorre sottolineare che l’importanza educativa dei padri è stata per lungo tempo sottovalutata dal sistema giudiziario, ragion per cui, tranne nei casi di malattia psichiatrica, uso di droga o presenza di una relazione extraconiugale, la madre è stata considerata fino a pochi anni fa la depositaria principale della tutela del minore. Solamente dal 2006, con l’inserimento dell’affido condiviso come forma privilegiata da valutare, i Giudici si sono trovati spesso a prendere in considerazione la possibilità che i figli minori rimanessero affidati ad entrambi i genitori. La nuova legge attesta che, anche in caso di separazione personale dei genitori, i figli hanno diritto di mantenere un rapporto equilibrato con entrambi i genitori e che la potestà genitoriale è esercitata da entrambi.

Tuttavia, la paternità e la maternità vengono messe a dura prova dalla separazione coniugale, che è un evento doloroso sia per chi lo subisce, sia per chi lo impone: raramente una coppia decide serenamente di abbandonare il progetto familiare, spesso la decisione è accompagnata da trascorsi altamente conflittuali. In tali circostanze risulta difficile per la coppia tenere distinte le competenze genitoriali dal fallimento coniugale ed i genitori sembrano spesso dimenticare che i figli hanno diritto di ricevere affetto, educazione e cure da entrambi.

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Tra le possibili conseguenze del mobbing genitoriale sui figli possiamo includere la PAS o Sindrome da Alienazione Genitoriale (dall’acronimo di Parental Alienation Syndrome), una dinamica psicologica disfunzionale, individuata nel 1985 dallo psichiatra forense statunitense Richard Gardner, che si attiverebbe in alcune situazioni di separazione e divorzio conflittuali. La PAS è oggetto di discussione in ambito scientifico e giuridico, in quanto non è ufficialmente riconosciuta come disturbo psicopatologico e, pertanto, non è inserita nel DSM IV. Per tale motivo, secondo molti, soprattutto nell’ambito delle cause di affidamento dei minori, la PAS non esiste, è solo una teoria. Tuttavia, la maggior parte dei professionisti coinvolti in cause di affidamento possono testimoniare l’esistenza della PAS come patologia delle relazioni familiari, che riguarda soggetti in età evolutiva, di età compresa tra i 7 e i 14/15 anni.

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La PAS è, dunque, prodotta da una “programmazione” (programming) dei figli da parte di un genitore patologico (definito “genitore alienante”). Viene attuata una sorta di lavaggio del cervello che porterebbe i bambini a perdere il contatto con la realtà degli affetti e ad esibire in modo apparentemente autonomo astio e disprezzo ingiustificato e continuo verso
l’altro genitore (“genitore alienato”). Il Programming viene agito già durante i conflitti precedenti la separazione e poi aumenta d’intensità in seguito alla separazione stessa. In seguito esso viene generalizzato sulle persone che si sono alleate all’altro genitore e sugli oggetti o animali che gli appartengono.

Vedi: Testo completo in formato PDF

(Relazione svolta in data 16 Aprile 2011 in occasione del II Incontro del Corso Interregionale di Formazione ed Aggiornamento in Diritto Familiare e Minorile “LA FAMIGLIA :QUALE FUTURO” Aspetti giuridici, psicologici medici e sociali tenutosi in Pagani (Sa)  9 e 16 Aprile / 7-14 e 21 Maggio / 4 Giugno 2011 Evento formativo accreditato per Avvocati, Medici, Psicologi ed Assistenti Sociali)

 

Dott.ssa Ilaria Corleto
Psciologa, psicoterapeuta, abilitata all’esercizio della psicodiagnosi
Per info e contatti: cell. 3391637536
e-mail: info@ilariacorleto.com
sito web: www.ilariacorleto.com

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