La storia come emerge anche dai relativi documenti legali è tratta dal sito web di PapaSeparatiTorino, che ha premiato “papà coraggio 2008” la vittima di questa storia.
Nell’autunno 2005 G.T. viene falsamente accusato dalla moglie di abusi sul figlio di 4 anni. Il magistrato dispone i dovuti accertamenti, incluso il sequestro di computer; in tal modo G.T. non può lavorare e rimane disoccupato. Per mesi non può vedere il figlio. Ma ha la fortuna di incontrare un magistrato che indaga anche sulla accusatrice. Emerge che il papà è innocente e che la donna, dopo averlo denunciato, gli lasciava il figlio per incontrare amanti, e che ha provato a farsi intestare proprietà del marito.
Nel giugno 2006 il Presidente del Tribunale lascia il figlio presso la madre (siamo in Italia), mettendo a carico del padre disoccupato 500€ mensili di mantenimento per il figlio e condannando padre e figlio ad incontri protetti.
Nella successiva fase istruttoria una CTU accerta che il padre è idoneo e che la madre sta manipolando il figlio. Viene allora deciso un affido condiviso con domiciliazione presso la madre.
I plagi e le condizioni del figlio peggiorano: una nuova CTU un anno dopo stabilice che è interesse del bambino risiedere presso suo papà. La sentenza del febbraio 2008 concede alla madre i “diritti di visita” solitamente attribuiti ai padri innocenti.
Senza le preferenze accordate alle madri si sarebbero potuti risparmiare tre anni di tale vita ad un bambino innocente.
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